martedì, Settembre 30, 2025
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Camminare influenza la percezione dei suoni

 

AGI – La camminata può influenzare il modo in cui le persone elaborano le informazioni sensoriali. Questa curiosa correlazione emerge da uno studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences (JNeurosci), condotto dagli scienziati dell’Università di Zhejiang e dell’Università di Wurzburg. Il team, guidato da Liyu Cao e Barbara Handel, ha coinvolto una coorte di 30 persone per analizzare il legame tra la direzione in cui si cammina e l’elaborazione dei suoni. Ai volontari è stato chiesto di camminare lungo un percorso a forma di otto, ascoltando un flusso continuo di suoni con intensità variabili, mentre i ricercatori raccoglievano registrazioni della loro attività cerebrale.

Risposte neurali e movimento

I dati hanno rivelato che i partecipanti avevano risposte neurali più forti al suono quando camminavano, rispetto a quanto osservato in caso di camminata sul posto o immobilità. Queste risposte cambiavano nella stessa misura in cui le manipolazioni dell’intensità sonora. In particolare, diverse direzioni di camminata modificavano il modo in cui il cervello rispondeva al suono. “Nella svolta a destra – spiega Cao – le risposte ai suoni provenienti dall’orecchio destro erano potenziate all’inizio della svolta e poi soppresse, rispetto alle risposte ai suoni provenienti da sinistra. Questo potrebbe riflettere un cambiamento nell’attenzione durante le svolte”.

Effetti dei suoni periferici

Quando sono state introdotte raffiche di toni nel flusso sonoro, la risposta associativa sembrava soppressa e gli autori hanno osservato effetti differenti. In particolare, la risposta era più forte durante la camminata, ma solo se le raffiche di suono provenivano da un solo orecchio e non se erano coinvolte entrambe. Ciò suggerisce che le risposte neurali potrebbero essere particolarmente sensibili agli input uditivi periferici durante la camminata.

“I nostri risultati – conclude Cao – potrebbero implicare un’operazione di filtraggio del cervello, che sopprime attivamente i suoni di sottofondo prevedibili, come i nostri passi, aumentando al contempo la sensibilità ai suoni laterali inaspettati. Questo potrebbe consentire tempi di reazione più rapidi e una navigazione più sicura in ambienti dinamici. Sembra che il nostro sistema uditivo si sia evoluto per essere ottimizzato e rilevare deviazioni durante il movimento“.

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