AGI – Giuseppe Spoto, il carabiniere della polizia giudiziaria perquisito da non indagato lo scorso 26 settembre, racconta la sua versione sulla microspia che venne piazzata nell’auto di Andrea Sempio ai tempi dell’inchiesta condotta dall’ex procuratore di Pavia Mario Venditti. L’indagine in cui viene sentito è quella di Brescia sulla presunta corruzione di Venditti per archiviare Sempio. “Ricordo che dovevo far perdere tempo a Sempio perché dovevamo fare l’installazione sulla vettura e siccome, ricordo ma non ne sono certo, che il tecnico della ditta aveva sbagliato strada, ci abbiamo messo diverso tempo e quindi mi sono dovuto trattenere con Sempio per evitare che uscisse e si accorgesse dell’intervento sull’auto”.
Spoto viene sentito dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano e dei finanzieri di Pavia anche sulla questione intercettazioni che, ipotizza l’indagine in corso, sarebbero state trascritte solo parzialmente nel 2017. Gli inquirenti ritengono sospetto l’averci messo più di un’ora per notificare l’8 febbraio 2017 un atto a Sempio. Ritardo giustificato da Spoto con la necessità di evitare che Sempio si accorgesse della ‘cimice’.
Il ruolo di Spoto nelle indagini
“Ho partecipato alle indagini nella misura in cui mi sono occupato delle intercettazioni e allaccio delle linee e dell’installazione dell’ambientale sulla vettura di Sempio in occasione di una notifica – mette a verbale Spoto sentito il giorno stesso delle perquisizioni – Sicuramente facevo le intercettazioni nei ritagli di tempo rispetto alle mie mansioni principali”.
La controversia sull’installazione della microspia
“Risulterebbe che le intercettazioni sulla vettura siano partite alle 01:35 dell’ 8 febbraio 2017 e quindi non durante la notifica” gli fa notare chi pone le domande. “Ribadisco che il giorno della notifica, all’orario della notifica, venne materialmente installata la microspia. Non ero solo, ero col maresciallo Scopetta (anche lui perquisito, ndr) che però non è entrato ma è rimasto fuori per l’installazione ad aspettare il tecnico. Ricordo anche di aver fatto il verbale di operazioni tecniche. Non ho assistito materialmente all’intervento tecnico sull’autovettura, il tecnico era con il maresciallo Scopetta”.
Intercettazioni rilevanti e l’urgenza di Venditti
“Nell’ascolto delle intercettazioni, ha mai riscontrato qualche cosa di rilevante?” lo incalzano gli investigatori. “Sì, mi ricordo dell’intercettazione avvenuta dopo l’interrogatorio dove padre e figlio si confrontavano su ciò che avevano detto – le parole di Spoto -. Era rilevante perché parlavano dell’interrogatorio. Ricordo comunque che le intercettazioni mi venne chiesto in tutta fretta di trascriverle, tanto è vero che le feci in uno o due giorni, perché il dottor Venditti disse che gli servivano subito le intercettazioni per fare l’archiviazione“.