AGI – Lezione di calcio del Paris Saint-Germain all’Inter nella finale di Champions League all’Allianz Arena di Monaco di Baviera. I francesi di Luis Enrique mettono per la prima volta nella loro storia le mani sulla ‘coppa dalle grandi orecchie’ dominando gli avversari dall’inizio alla fine e portando a casa la vittoria con un netto e perentorio 5-0. Decisive le reti di Hakimi, Doué (doppietta), Kvaratskhelia e Mayulu, l’Inter perde la seconda finale in tre anni con Simone Inzaghi in panchina. Per Luis Enrique è la seconda Champions League in carriera da allenatore dopo quella vinta nel 2014/15 alla guida del Barcellona, quando i catalani si imposero contro la Juventus (3-1) e il secondo ‘triplete’, perchè quest’anno il Psg ha vinto la Ligue 1 e la Coppa nazionale.
L’amaro ritorno dell’Inter a Monaco
Per l’Inter un amaro ritorno a Monaco, dove nei quarti aveva battuto il Bayern, ipotecando la qualificazione. Stasera però non c’è stato nulla da fare. Troppo netta la differenza, innanzitutto fisica tra le squadre, ma anche tecnica.
Protagonisti e marcatori della serata
Dembélé scatenato e devastante nel pressing e nella capacità di correre e saltare l’uomo. Il giovanissimo talento Desiré Doué autore di grandi giocate e di una doppietta. Poi due conoscenze del calcio italiano a completare il poker: Hakimi che segna al 12′ e non esulta per rispetto alla sua ex squadra e l’ex Napoli Kvaratskhelia che invece esulta e rende ancor più amara la sconfitta per l’Inter. A completare la ‘manita’ ci ha pensato Senny Mayulu.
Inter mai in partita
I nerazzurri sono arrivati in finale meritatamente, eliminando grandissimi club, primo su tutti il Barcellona. Ma stasera qualcosa non ha funzionato. Difficile capire cosa, visto che la differenza (quasi) di categoria tra le due squadre è stata imbarazzante. E va anche oltre i cinque gol subiti. La squadra di Inzaghi non è mai apparsa in partita e non si è mai resa davvero pericolosa con Gigio Donnarumma (per lui, ex Milan, una vittoria che vale doppio) quasi inoperoso.
Il tabellino
PARIS SAINT-GERMAIN (4-3-3): Donnarumma 6.5; Hakimi 7.5, Marquinhos 7.5, Pacho 7, Nuno Mendes 7 (33’st L.Hernandez 6.5); Joao Neves 7 (39’st Zaire-Emery sv), Vitinha 8, Fabian Ruiz 7.5 (39’st Mayulu sv); Doué 8.5 (21’st Barcola 6.5), Dembélé 7, Kvaratskhelia 7.5 (39’st Ramos sv). In panchina: Safonov, Tenas, Kimpembe, Lee, Beraldo, Mbaye. Allenatore: Luis Enrique 8.5.
INTER (3-5-2): Sommer 5.5; Pavard 5 (9’st Bisseck 6; 17’st Darmian 5.5), Acerbi 4.5, Bastoni 4.5; Dumfries 5, Barella 4.5, Calhanoglu 5 (25’st Asllani 6), Mkhitaryan 5 (17’st Carlos Augusto 6), Dimarco 4.5 (9’st Zalewski 5.5); Thuram 5, L. Martinez 4.5. In panchina: Di Gennaro, J. Martinez, De Vrij, Zielinski, Arnautovic, Frattesi, Taremi. Allenatore: Inzaghi 5.
ARBITRO: Kovacs (Rou) 6.
RETI: 12’pt Hakimi, 20’pt, 18’st Doué, 28’st Kvaratskhelia, 42’st Mayulu.
NOTE: terreno di gioco in buone condizioni, Inter con il lutto al braccio per la scomparsa dell’ex presidente Pellegrini. Spettatori: 75.000. Ammoniti: Zalewski, Inzaghi, Doué, Thuram, Acerbi, Hakimi. Angoli: 6-4 per l’Inter. Recupero: 3′; 0′.
Seconda Champions per Luis Enrique
La vittoria di Monaco di Baviera regala a Luis Enrique la seconda Champions della carriera dopo quella conquistata col Barcellona nel 2015. Il tecnico asturiano entra anche nella ristretta èlite degli allenatori capaci di laurearsi campioni d’Europa con due squadre diverse come Carlo Ancelotti, che è anche il primatista assoluto con 5 successi (Milan 2003 e 2007, Real Madrid 2014, 2022 e 2024), Pep Guardiola (Barcellona 2009 e 2011 e Manchester City 2023), Ernst Happel (Feyenoord (1970 e Amburgo 1983), Ottmar Hitzfeld (Borussia Dortmund 1997 e Bayern Monaco 2001), Josè Mourinho (Porto 2004 e Inter 2010) e Jupp Heynckes (Real Madrid 1998 e Bayern Monaco 2013).
Detto di Ancelotti, a quota 3 successi oltre a Guardiola ci sono Zinedine Zidane, campione col Real nel 2016, 2017 e 2018, e Bob Paisley (Liverpool 1977, 1978 e 1981).
Due vittorie, ma alla guida della stessa squadra, per Josè Villalonga (Real Madrid 1956, 1957), Luis Antonio Carniglia (Real Madrid 1958, 1959), Miguel Munoz (Real Madrid 1960, 1966), Bela Guttman (Benfica 1961, 1962), Nereo Rocco (Milan 1963, 1969), Helenio Herrera (Inter 1964, 1965), Stefan Kovacs (Ajax 1972, 1973), Dettmar Cramer (Bayern Monaco 1975, 1976), Brian Clough (Nottingham Forest 1979, 1980), Arrigo Sacchi (Milan 1989, 1990), Alex Ferguson (Manchester United 1999, 2008) e Vicente Del Bosque (Real Madrid 2000, 2002).
A livello di nazioni, invece, gli allenatori spagnoli salgono a quota 12 vittorie, accorciando sull’Italia che resta ferma a 13 (5 Ancelotti, 2 Rocco, 2 Sacchi, 1 Capello, 1 Di Matteo, 1 Lippi, 1 Trapattoni) con la Germania terza a quota 10.
Il Psg nona squadra a fare il triplete
Il Paris Saint Germain è la nona squadra a centrare il ‘Triplete’, vincendo nella stessa stagione campionato, coppa nazionale e Champions. In precedenza l’impresa era riuscita a Celtic (1967), Ajax (1972), Psv Eindhoven (1988), Manchester United (1999), Barcellona (2009 e 2015), Inter (2010), Bayern Monaco (2013 e 2020) e Manchester City (2023). Luis Enrique è invece il secondo allenatore ad averlo realizzato due volte (Barcellona 2015 e Psg 2025), eguagliando Pep Guardiola (Barcellona 2009 e Manchester City 2023).
Due finali di Champions perse, Inzaghi come Allegri e Capello
La sconfitta per 5-0 contro il Psg fa entrare Simone Inzaghi suo malgrado nella lista degli allenatori che hanno perso due finali di Champions League (Inter 2023 e 2025): come lui Miguel Munoz (Real Madrid 1962 e 1964), Fabio Capello (Milan 1993 e 1995), Louis Van Gaal (Ajax 1996 e Bayern Monaco 2010), Hector Cuper (Valencia 2000 e 2001), Alex Ferguson (Manchester United 2009 e 2011), Diego Simeone (Atletico Madrid 2014 e 2016) e Massimiliano Allegri (Juventus 2015 e 2017).
Jurgen Klopp e Marcello Lippi sono invece i primatisti delle finali perse: tre. Il tecnico italiano è stato sconfitto con la Juventus nel 1997 contro il Borussia Dortmund, nel 1998 contro il Real Madrid e nel 2003 contro il Milan; il tecnico tedesco si è visto sfuggire la coppa col Borussia Dortmund nel 2013 contro il Bayern e nel 2018 e nel 2022 col Liverpool, sempre contro il Real Madrid. Fra gli allenatori italiani che hanno perso una finale di Champions anche Fulvio Bernardini (Fiorentina 1957), Giuseppe Viani (Milan 1958), Giovanni Invernizzi (Inter 1972) e Carlo Ancelotti (Milan 2005).