venerdì, Luglio 18, 2025
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Che cos’è l’insufficienza venosa cronica?

AGI – Secondo la Società Italiana dei Medici di Medicina Generale, l’insufficienza venosa cronica degli arti inferiori (IVC) è definibile come “l’insieme delle manifestazioni cliniche legate a un’anomalia funzionale del sistema venoso causata da un’incontinenza delle valvole con o senza l’associazione di una ostruzione delle vene, superficiali, profonde o perforanti”.

In sostanza, si tratta di una minore efficienza delle valvole che regolano la risalita del sangue dagli arti fino al cuore, provocando quindi la creazione di accumuli in alcune zone del corpo.

Le possibili complicanze

Se non trattata, l’IVC tende a progredire e può portare alla sindrome post-flebitica e alle ulcere venose. La sindrome post-flebitica è una complicanza a lungo termine che provoca la formazione di un coagulo di sangue in una vena profonda, di solito nella gamba. Le ulcere venose sono invece lesioni cutanee croniche che si verificano principalmente nella parte inferiore delle gambe, spesso a livello delle caviglie.

Secondo il National Institutes of Health, negli Stati Uniti tra il 10% e il 35% degli adulti soffre di IVC, mentre circa il 4% degli adulti di età pari o superiore a 65 anni sviluppa ulcere venose.

Nei casi meno gravi può bastare applicare delle calze elastiche o delle bende capaci di comprimere gli arti e ripristinare così la giusta pressione sanguigna. Ma i casi più gravi prevedono terapie farmacologiche, interventi chirurgici fino all’ablazione meccanochimica, che tramite un particolare catetere e uno sclerosante provoca il collasso della vena.

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