AGI – È avvolto nel mistero il destino del corpo di Laura Dahlmeier, l’ex super campionessa del biathlon mondiale morta a 31 anni a circa 5.700 metri durante la discesa dalla vetta del Laila Peak nel Karakorum in Pakistan. Ci sono, infatti, versioni e visioni contrastanti.
C’è chi sostiene che il corpo di Laura debba restare, come sua espressa volontà, in montagna, chi, invece, sostiene che la salma debba essere recuperata non appena le condizioni meteo lo permetteranno. “Nessuno dovrebbe rischiare la vita per recuperare il suo corpo“, ha riportato ieri il management dell’atleta facendo riferimento ad un esplicito scritto della due volte campionessa olimpica originaria di Garmisch Partenkirchen, la cittadina della Baviera.
Intervento del club alpino pakistano
Secondo il club alpino del Pakistan (Acp), come riportano i media pakistani, il corpo di Dahlmeier verrà recuperato non appena le condizioni consentiranno un accesso sicuro al luogo dell’incidente anche “per onorare la memoria nello spirito di solidarietà alpinistica internazionale“. Il governo provinciale del Gilgit-Baltistan è in stretto contatto con il governo. Il portavoce, Faizullah Faraq, ha sottolineato l’intenzione di rispettare le ultime volontà di Dahlmeier.
Secondo Thomas Huber, esperto alpinista, il corpo di Laura Dahlmeier rimarrà sul Laila Peak. L’incidente è avvenuto lunedì 28 luglio quando Laura è stata travolta da una frana. La sua compagna di scalata, Marina Krauss è rimasta a lungo sul luogo della tragedia ma poi è ritornata al campo base.
Il passato di Laura Dahlmeier
Ritirata dal biathlon a soli 25 anni, la vita di Laura Dahlmeier è stata segnata dalla tragedia dell’ex fidanzato, l’alpinista Robert Grasegger morto travolto da una valanga in Patagonia nel gennaio del 2022. Sebbene all’epoca i due non fossero più una coppia, la morte di Robert colpì profondamente l’ex biatleta tedesca.