AGI – Forse è ancora prematuro parlare di inversione di tendenza ma, a quanto pare, le sigarette stanno tornando di moda nei film e nelle canzoni americane. Dopo un lungo periodo in cui il fumo negli Usa sembrava sparito, il fenomeno al contrario è diventato un tema di così stringente attualità tanto che il Wall Street Journal ha pensare di dedicare un servizio ‘ad hoc’ il cui ‘incipit’ è il seguente:
“Ho bisogno di una sigaretta per sentirmi meglio”, cantava la pop star Addison Rae nel suo singolo del 2025 “Headphones On”, mentre Lorde cantava “questa è la sigaretta più buona della mia vita” nel suo brano di quest’anno “What Was That”. C’è poi Sabrina Carpenter, recentemente fotografata mentre indossa un corsetto realizzato con pacchetti di Marlboro Gold e che fuma una sigaretta nel suo video musicale “Manchild”.
Allarmi sanitari e dati cinematografici
In barba al richiamo dell’Organizzazione mondiale per la sanità (OMS) che tempo fa ha invitato i governi a misure più stringenti per i film che ritraggono l’uso del tabacco, per evitare che possano essere di cattivo esempio per bambini e adolescenti, con annessi avvisi anti-fumo prima delle proiezioni, sul grande schermo statunitense circa la metà di tutti i film usciti lo scorso anno includeva sigarette, sigari e altri prodotti del tabacco, con un aumento del 10% rispetto all’anno precedente.
Il cedimento del tabù culturale e l’impatto sui giovani
Scrive il WSJ: “Con un numero sempre maggiore di attori, pop star e altre celebrità che fumano senza vergogna, il tabù culturale contro il fumo mostra segni di cedimento. Ciò preoccupa i sostenitori della lotta al fumo, che temono un’inversione di tendenza nel calo pluriennale dei tassi di fumo negli Stati Uniti”.
“Mentre i tassi di fumo negli Stati Uniti si attestano ai livelli più bassi degli ultimi decenni, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) hanno affermato in precedenza che la presenza delle sigarette nei film contribuisce all’aumento dei tassi di fumo tra i giovani. “I giovani fortemente esposti alle immagini di fumo sullo schermo sono più propensi a iniziare a fumare rispetto a quelli che non lo sono”. Circa un terzo dei decessi per cancro negli Stati Uniti è collegato al fumo di sigaretta e secondo i funzionari sanitari federali il fumo deve essere collegato a più di 30 malattie, tra cui patologie cardiache e cardiovascolari, ictus e asma”.
Campagne antifumo e nuove forme di nicotina
Dall’inizio degli anni 2000, le campagne antifumo hanno invaso gli schermi televisivi e dei telefoni e per anni le celebrità e i personaggi di spicco hanno generalmente evitato di fumare, almeno in pubblico. L’ex presidente Barack Obama è stato criticato dai sostenitori della salute per aver fumato e ha confessato di aver faticato a smettere. L’attore Sean Penn è stato criticato per aver acceso una sigaretta durante un’apparizione nel 2018 al “The Late Show”.
L’industria del tabacco ha introdotto nuovi modi per assumere nicotina. Secondo il CDC, lo svapo, considerato meno dannoso del fumo di sigarette, è diventato il prodotto del tabacco più comunemente usato dai giovani. Anche le bustine di nicotina hanno guadagnato una certa popolarità.
Il fenomeno globale e i tassi attuali
Stando a una rilevazione dell’OMS, “nel 2014, il fumo è stato trovato nel 44% di tutti i film di Hollywood, e nel 36% dei film previsti per i giovani. Quasi due terzi (59%) dei top film tra il 2002 e il 2014 contenevano immagini con tabacco. Ma il fenomeno non è solo per le produzioni statunitensi. Le indagini hanno dimostrato che le immagini del tabacco sono state trovate in film ad alto incasso prodotti in sei Paesi europei (Germania, Islanda, Italia, Polonia, Paesi Bassi e Regno Unito), e due paesi dell’America latina (Argentina e Messico). Nove film su 10 provenienti da Islanda e Argentina contengono scene di fumo, compresi i film previsti per i giovani”.
Negli ultimi anni, il tasso di fumatori negli Stati Uniti ha oscillato intorno ai livelli più bassi degli ultimi ottant’anni, con l’11% degli americani che ha dichiarato di aver fumato una sigaretta nella settimana precedente, secondo un rapporto Gallup. Secondo il sondaggio, i giovani americani sono ancora meno propensi ad accendersi una sigaretta. Negli ultimi anni, in media il 6% degli adulti sotto i 30 anni ha dichiarato di aver fumato di recente, contro il 35% dei sondaggi condotti dal 2001 al 2003.



