AGI – “La CIA può confermare che una serie di informazioni attendibili indicano che il programma nucleare iraniano è stato gravemente danneggiato dai recenti attacchi mirati. Ciò include nuove informazioni provenienti da una fonte/metodo storicamente affidabile e accurato, secondo cui diversi impianti nucleari iraniani chiave sono stati distrutti e dovranno essere ricostruiti nel corso degli anni”. Lo dichiara in una nota il direttore della CIA John Ratcliffe in relazione al programma nucleare iraniano dopo l’attacco Usa.
“La CIA continua a raccogliere ulteriori informazioni da fonti affidabili per tenere pienamente informati i decisori politici e gli organismi di controllo competenti – si legge nella nota – quando possibile, forniremo anche aggiornamenti e informazioni al pubblico americano, data l’importanza nazionale della questione e nel tentativo di garantire la massima trasparenza”.
Una valutazione iniziale della CIA, trapelata martedì, aveva rilevato che il bombardamento statunitense di tre impianti nucleari iraniani non li ha distrutti e ha solo ritardato il programma nucleare del Paese di “alcuni mesi”. Ora il cambiamento di versione. La valutazione iniziale dei danni, riportata dalla CNN e da altri media, implicherebbe che le affermazioni del presidente Donald Trump secondo cui le capacità nucleari del Paese sarebbero state eliminate sono esagerate.
La Defence Intelligence Agency (DIA) ha sottolineato in un comunicato di mercoledì che i suoi risultati non sono conclusivi e che non ha ancora potuto esaminare i siti fisici, che darebbero “un’indicazione migliore”. Prima delle dichiarazioni di Ratcliffe, anche Tulsi Gabbard, direttore dell’intelligence nazionale, ha osservato che “gli impianti nucleari iraniani sono stati distrutti” e ha accusato i media di “pubblicare selettivamente estratti illegalmente trapelati di valutazioni classificate dell’intelligence”.
L’offensiva statunitense, con la quale Washington è entrata nel conflitto di Israele contro l’Iran, ha coinvolto 125 aerei, tra cui sette bombardieri B-2, aerocisterne di rifornimento, aerei da ricognizione e jet da combattimento. Sono state utilizzate anche 75 bombe e missili.
Trump: annullare il processo Netanyahu
Donald Trump ha chiesto l’annullamento “immediato” del processo per corruzione a carico del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha definito una “caccia alle streghe”. “Una simile caccia alle streghe, per un uomo che ha dato così tanto, è per me inconcepibile. Merita molto di più, e lo stesso vale per lo Stato di Israele. Il processo a Bibi Netanyahu dovrebbe essere annullato immediatamente”, ha scritto il presidente americano in un lungo messaggio pubblicato sulla sua piattaforma Truth Social.
Il presidente americano ha anche menzionato la recente guerra di dodici giorni tra Iran e Israele, in cui gli Stati Uniti hanno svolto un ruolo a fianco di Israele colpendo gli impianti nucleari iraniani prima di annunciare un cessate il fuoco tra le due parti.
“Bibi Netanyahu è stato un guerriero come non se ne sono mai visti nella storia di Israele, e il risultato è stato qualcosa che nessuno avrebbe mai ritenuto possibile: la completa eliminazione di quella che era potenzialmente una delle armi nucleari più potenti al mondo”, ha affermato Trump.
“Probabilmente nessun altro oltre a Benjamin Netanyahu avrebbe potuto lavorare in modo più armonioso con il presidente degli Stati Uniti. Gli Stati Uniti hanno salvato Israele (nella guerra con l’Iran, ndr) e ora gli Stati Uniti salveranno Bibi Netanyahu”.
Il primo ministro israeliano è sotto processo per corruzione, frode e abuso di fiducia. Il processo è iniziato nel maggio 2020, ma è stato interrotto dalla guerra nella Striscia di Gaza. Ha presentato diverse richieste di rinvio invocando le ostilita’ scatenate dall’attacco del movimento islamista palestinese Hamas in Israele il 7 ottobre 2023.
Nel maggio 2024, Donald Trump è diventato il primo presidente eletto degli Stati Uniti condannato penalmente, in un caso di pagamenti occulti a una star del cinema porno per il quale era stato esonerato dalla pena lo scorso gennaio, poco prima di tornare alla Casa Bianca. Come in altri casi in cui era stato perseguito, si era presentato come vittima di una “caccia alle streghe” orchestrata dai suoi avversari politici. Benjamin Netanyahu è il primo capo di governo israeliano in carica a essere processato penalmente.
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