giovedì, Luglio 3, 2025
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Clima, i fossili mostrano che il punto di svolta è già stato superato

AGI – Secondo una nuova ricerca pubblicata su Nature Communications, il crollo delle foreste tropicali durante l’estinzione di massa del Permiano-Triassico fu la causa principale del prolungato riscaldamento globale che ne seguì. La cosiddetta “Grande Moria”, avvenuta circa 252 milioni di anni fa, portò alla scomparsa della maggior parte delle specie marine e a un drastico declino di piante e animali terrestri.

L’evento è stato tradizionalmente attribuito al riscaldamento globale innescato dai Trappi Siberiani, una vasta attività vulcanica, ma finora non era chiaro perché le condizioni di super serra siano durate per circa 5 milioni di anni.

Un team guidato dall’Università di Leeds e dalla China University of Geosciences di Wuhan ha ora raccolto dati fossili e climatici che confermano una teoria alternativa: la scomparsa delle foreste tropicali rallentò il sequestro del carbonio, il processo con cui la CO₂ viene assorbita da piante, suolo o rocce.

Utilizzando un nuovo approccio all’analisi dei fossili vegetali e dei sedimenti, i ricercatori hanno tracciato i cambiamenti nella produttività vegetale durante l’estinzione di massa. I risultati indicano che la perdita di vegetazione tropicale causò una drastica riduzione dell’assorbimento di CO₂, con il conseguente prolungamento del riscaldamento globale.

Un collasso unico nella storia del clima

“Questo è l’unico evento nella storia della Terra in cui si verifica il collasso completo della biosfera tropicale”, spiega il dott. Zhen Xu, autore principale e ricercatore all’Università di Leeds. “Abbiamo finalmente i dati a sostegno della nostra ipotesi, grazie a anni di studi, analisi e simulazioni.”

La Cina conserva alcuni dei più ricchi archivi geologici dell’estinzione Permiano-Triassico, e il team ha sfruttato decenni di collezioni fossilifere. Il lavoro della dott.ssa Xu prosegue quello dei professori Hongfu Yin e Jianxin Yu, coautori dello studio. Dal 2016, Xu ha viaggiato per tutta la Cina, dalle foreste ai deserti, per raccogliere dati fondamentali.

Confermati i risultati dei fossili, il prof. Benjamin Mills sottolinea l’attualità del messaggio: “Se oggi il riscaldamento globale dovesse causare il collasso delle foreste tropicali, non basterebbe azzerare le emissioni di CO₂ per tornare ai livelli preindustriali. Il clima potrebbe continuare a riscaldarsi per tempi geologici”.

I professori Yin e Yu richiamano l’attenzione sulla necessità di unire tradizione scientifica e innovazione: “La paleontologia deve abbracciare la modellazione numerica e l’interdisciplinarietà per comprendere il passato e proteggere il futuro. Tutti abbiamo un ruolo nella scrittura del prossimo capitolo della storia della Terra.”

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