AGI – La felpa con scritto “CCCP”, in omaggio all’Unione Sovietica, indossata dal ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov al suo arrivo in Alaska, è bastata per riportare un po’ di clima da Guerra Fredda allo storico summit. Ma l’effetto non è evaporato subito. Anzi.
Con il passare delle ore e l’arrivo degli aerei con a bordo Vladimir Putin e Donald Trump il clima da “spie” ha continuato ad appassionare gli utenti sui social.
Atterraggio inusuale e sospetti di spionaggio
Negli Stati Uniti molti hanno sottolineato l’inusuale atterraggio in una base militare americana di un aereo russo. Quello che trasportava Putin e il suo staff è atterrato lungo una delle due piste della base congiunta Elmendorf-Richardson, che rappresenta l’avamposto strategico americano di controllo sulla Russia. È la stessa base considerata chiave durante la Guerra Fredda, perché a ridosso della Siberia.
In incontri ad alto livello come questi le agenzie di intelligence alzano al massimo l’attenzione, ma molti si sono chiesti se i russi, in stile Guerra Fredda, non abbiano approfittato dell’occasione per “fotografare” la base americana dall’interno e raccogliere più dati possibili attraverso la tecnologia di ultima generazione. Un aereo di un Paese “nemico” così vicino a una base Usa, in grado di vedere tutta l’area, rappresenta un fatto eccezionale.
Dati sensibili e tecnologie moderne
Per restare nel clima da Guerra Fredda ma aggiornata ai tempi moderni, quali sono i dati sensibili che potrebbero essere registrati? La collocazione delle piste, gli hangar, i veicoli e gli aerei parcheggiati, ma anche la ‘mappatura‘ della base, il posizionamento di radar e postazioni difensive, oltre ai movimenti del personale, le routine di sicurezza e le zone sensibili.
Tra le misure elettroniche, il rilevamento di radar e comunicazioni, le frequenze operative, la potenza dei radar, le emissioni elettromagnetiche dei sistemi di difesa. Con un po’ di fantasia, ma non troppo distante dalla realtà, lo scenario da romanzo di spionaggio potrebbe avere qualche aggancio con la realtà. Molte informazioni sono inaccessibili dai satelliti spia.
Ricordi della Guerra Fredda e sospetti attuali
Durante la Guerra Fredda aerei sovietici e americani in visite ufficiali spesso raccolsero dati “non dichiarati”: foto di velivoli, osservazione di personale e rilevazioni radar. Ma era un’altra epoca e la pratica era considerata inevitabile. Ufficiali sovietici in visita agli aeroporti Nato negli anni ’70 e ’80 osservarono la “geografia” dei luoghi, le dimensioni delle piste e il tipo di aerei. Negli incontri di alto livello, come quello tra Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov, tutti gli aerei erano monitorati dalle intelligence. Lo stesso sarà avvenuto adesso.
Secondo la Tass, sulla pista della base Usa, in attesa di Putin, c’era la limousine Aurus Senat, ma Trump ha fatto salire il leader russo sulla sua di limousine, detta la Bestia. Sui social si sono chiesti se fosse un accorgimento da controspionaggio o pura cortesia diplomatica del padrone di casa. Resta il mistero di uno scenario da romanzo di John Le Carré o Tom Clancy. E tutto innescato da quella felpa di Lavrov da Guerra Fredda, a ricordare come la vecchia Unione Sovietica sia ancora nei pensieri, e nel cuore, di qualcuno.