AGI – “La storia di ‘Megalopolis’ è stata ispirata leggendo le storie di Sallustio”. Lo dice il regista Francis Ford Coppola rispondendo a una domanda degli studenti delle scuole di cinema e nell’incontro in Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica durante l’evento organizzato da Alice nella città in collaborazione con la Festa del Cinema.
Il cineasta ha presentato ieri sera a Cinecittà il suo ultimo film ispirato alla storia di Roma e ha spiegato, introducedolo al pubblico, che fin dalle origini degli Stati Uniti gli americani hanno amato la storia di Roma: “Era il 1770 ed erano tutte persone di un elevato livello di istruzione, avevano studiato i classici, avevano studiato il latino. E volevano un paese senza un re dal momento che stavano scappando dal re inglese. Quindi avevano letto Caesar, il ‘de bello gallico’, avevano letto Cicerone e avevano copiato in diritto romana e avevano realizzato una copia di quella cheera Roma, in maniera moderna”.
“Ho voluto quindi realizzare un film che fosse un’epopea romana ma ambientata in America, una nuova Roma – ha aggiunto – ma per raccontare questa storia ho dovuto cercare un nuovo modo per farlo””La storia di ‘Megalopolis’ è stata ispirata leggendo le storie di Sallustio”.
Il cineasta ha presentato ieri sera a Cinecittà il suo ultimo film ispirato alla storia di Roma e ha spiegato, introducedolo al pubblico, che fin dalle origini degli Stati Uniti gli americani hanno amato la storia di Roma: “Era il 1770 ed erano tutte persone di un elevato livello di istruzione, avevano studiato i classici, avevano studiato il latino. E volevano un paese senza un re dal momento che stavano scappando dal re inglese. Quindi avevano letto Caesar, il ‘de bello gallico’, avevano letto Cicerone e avevano copiato in diritto romana e avevano realizzato una copia di quella cheera Roma, in maniera moderna”. Ha aggiunto il regista a cui è stato dedicato un viale all’interno degli studios di Cinecittà – “Ho voluto quindi realizzare un film che fosse un’epopea romana ma ambientata in America, una nuova Roma – ha aggiunto – ma per raccontare questa storia ho dovuto cercare un nuovo modo per farlo”.
“Ho deciso di fare il regista grazie a Eizenstein”
“Quando ho iniziato, a 17 anni, ho fatto regista teatrale. Ero senza soldi nè fidanzata, per cui un giorno, aspettando di fare le prove, sono entrato in una sala cinematografica e ho visto un film meraviglioso, muto, di un regista che non avevo mai sentito, Eizenstein. Li’ ho deciso che avrei voluto fare il regista di cinema e non di teatro”.
“Sono stato fortunato a catturare un lampo e chiuderlo in un barattolo: ho fatto ‘Il padrino’ a trent’anni e li’ è partita la mia carriera – racconta – volevo sperimentare e fare tanti film. Volevo capire quale fosse il mio stile. Mi sono interrogato prima di fare ‘Megalopolis’. Non sapevo che direzione prendere, come era accaduto con ‘Apocalypse Now'”. “Quando ho iniziato, a 17 anni, ho fatto regista teatrale. Ero senza soldi nè fidanzata, per cui un giorno, aspettando di fare le prove, sono entrato in una sala cinematografica e ho visto un film meraviglioso, muto, di un regista che non avevo mai sentito, Eizenstein. Li’ ho deciso che avrei voluto fare il regista di cinema e non di teatro”.
“Sono stato fortunato a catturare un lampo e chiuderlo in un barattolo: ho fatto ‘Il padrino’ a trent’anni e li’ è partita la mia carriera – racconta – volevo sperimentare e fare tanti film. Volevo capire quale fosse il mio stile. Mi sono interrogato prima di fare ‘Megalopolis’. Non sapevo che direzione prendere, come era accaduto con ‘Apocalypse Now'”.
“Il segreto dello scrittore? Non rileggere subito”
“Scrivere dovrebbe essere fatto tutti i giorni alla stessa ora. Io scrivo la mattina presto. La cosa importante è capire che quando scrivete il corpo secerne un enzima che vi fa odiare quello che state scrivendo. Quindi il consiglio è scrivere sei pagine, giratele e non leggetele. Idem nei giorni successivi. Leggetevele poi tutte quando siete arrivate a un centinaio di pagine”. Lo dice il regista Francis Ford Coppola spiegando agli studenti delle scuole di cinema in un incontro in Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica organizzato da Alice nella città in collaborazione con la Festa del Cinema, rivelando quello che per lui è il ‘segreto’ dello scrittore.
“Se rileggete sei pagine, poi accade che le correggete e riscrivete e non andate avanti – spiega – ma è quella la cosa importante: andare avanti. Non dovete giudicarvi per quello che avete scritto e non odierete quello che state scrivendo”.