martedì, Giugno 24, 2025
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Cos’è la Steel Dome, la “Cupola d’Acciaio” con cui Erdogan vuole difendere i cieli

AGI – La Turchia accelera per sviluppare un nuovo sistema di difesa missilistico, lo Steel Dome, la “Cupola d’acciaio”. Ankara è determinata a ridurre i tempi necessari per la creazione di uno strumento strategico la cui importanza è divenuta prioritaria con le immagini del rabbioso scambio di missili in corso tra Israele e Iran. Lo scudo israeliano Iron Dome si è dimostrato tutto meno che impenetrabile e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha promesso il massimo impegno per garantire la difesa dello spazio aereo e dei propri confini; un obiettivo da raggiungere attraverso tecnologie sviluppate rigorosamente in casa.

Timori regionali e spinta alla produzione missilistica

La Turchia condivide con l’Iran un confine lungo 560 km, ha condannato l’attacco israeliano ed è diffusa, sia in politica che nell’opinione pubblica, la paura che obiettivo futuro di Israele sia quello di attaccare l’Anatolia. Un timore cui Erdogan ha risposto garantendo un’accelerata nella produzione di missili a medio e lungo raggio, ma rilanciando anche su quello che è stato definito “un ombrello di sicurezza a più strati”: la “Cupola d’acciaio”.

Struttura multistrato della difesa aerea turca

Nei piani della Difesa di Ankara la ‘Cupola’ dovrà infatti essere capace di intercettare minacce provenienti da diverse altitudini; per la precisione sono quattro gli strati che proteggeranno il suolo turco: a distanza molto corta, corta, media ed elevata.

Il primo strato garantisce una protezione da una distanza di massimo 5 km, il secondo invece respingerà le minacce che arrivano da 5 a 10 km e un’altitudine massima di 5.000 metri.

Tecnologie già operative: Korkut, Hisar e Kalkan

Aselsan è l’azienda turca che già fornisce all’esercito i razzi Korkut, una tecnologia sviluppata per annullare minacce provenienti da altezze non elevate le cui batterie di lancio possono essere manovrate dai militari.

Sempre Aselsan, insieme all’altra azienda turca Roketsan, sta mettendo a punto le batterie di missili Hisar-0, Kalkan 1 (già in inventario) e Kalkan 2, destinati a intercettare attacchi da medie altezze comprese tra 10 e 15 chilometri, tra cui missili cruise e droni.

Il sistema Siper e le minacce ad alta quota

In caso di minacce provenienti da altezze elevate e razzi a lungo raggio, sarà invece il sistema Siper a essere chiamato in causa. Progettato dal comitato per la ricerca scientifica e tecnologica turco (Tubitak), a Siper sarà delegata la difesa di installazioni militari, basi e obiettivi strategici contro le minacce portate da jet da guerra di ultima generazione, missili balistici e droni ad alta quota.

Un primo sistema Siper è già entrato in inventario del secondo esercito più grande della NATO. Un secondo prototipo, più avanzato, è in fase di progettazione.

Un’industria della difesa in crescita costante

Il presidente dell’Industria della Difesa Turca (SSB) Haluk Gorgun ha definito l’architettura multistrato della “Cupola d’acciaio” un “ombrello che garantisce sicurezza assoluta”, destinato a divenire un nuovo gioiello dell’industria turca.

Secondo le parole di Gorgun, è “una combinazione di sensori per il rilevamento di minacce e sistemi di lancio che lavorano in perfetto coordinamento”. Di certo, il settore della difesa aerea ha compiuto grandi progressi negli ultimi anni nel Paese.

Stato attuale e obiettivi futuri

In attesa che la “Cupola d’acciaio” venga realizzata e diventi operativa, le basi militari turche sono protette dai missili Sungur; le piattaforme sono cariche di razzi Goktug e il sistema ibrido Gurz è già attivo.

Tutte queste armi e sistemi sono sviluppati in Turchia, orgoglio nazionale e priorità per Erdogan. La strategia del presidente ha consentito al Paese di produrre l’80% del proprio fabbisogno di armi. Il conflitto in corso ha solo accelerato un processo già avviato. Erdogan è più deciso che mai a raggiungere l’indipendenza assoluta nella produzione di armamenti per la difesa nazionale.

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