AGI – Arriva in prima serata su Rai 1 “La ricetta della felicità”, una nuova fiction diretta da Giacomo Campiotti e prodotta da Rai Fiction con Stand by me, con il contributo del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel Cinema e nell’Audiovisivo del MIC e il sostegno della Regione Emilia-Romagna. La serie racconta la storia di Marta, interpretata da Cristiana Capotondi, una donna che trova la forza di affrontare verità difficili e di trasformarle in risorse per ritrovare sé stessa. Al centro del racconto c’è l’incontro con Susanna (Lucia Mascino), una donna apparentemente lontanissima da lei: tra le due nasce un’amicizia intensa e complicata, che finirà per cambiare le loro vite.
Ambientazione e trama
Girata tra Rimini, Riccione, Cervia, Cesenatico e Ravenna, la fiction è ambientata a Marina di Romagna, luogo immaginario che condensa l’anima della riviera con i suoi paesaggi iconici, tra mare, spiagge e balere. Il cuore della vicenda è una stazione di servizio con bar, piadineria, officina e pensione, dove Susanna vive con la sua famiglia: un universo autentico e genuino che diventa rifugio per Marta nel momento più difficile della sua vita, mostrando come la felicità possa nascondersi nei luoghi più inattesi.
Intervistata dall’AGI, Cristiana Capotondi ha raccontato la sua esperienza sul set e il significato profondo di questa nuova sfida che segna il suo ritorno da protagonista sul piccolo schermo.
La ricetta della felicità secondo Capotondi
“Nessuno di noi ha davvero una ricetta della felicità – spiega Capotondi –. Quello che raccontiamo è un mondo fatto di crisi, sofferenza, ma anche di positività e di sorriso. Il mio personaggio attraversa una profonda crisi personale, ma lo fa con leggerezza, con un lato un po’ naif e disordinato, trovando dentro di sé la risorsa per costruire qualcosa di nuovo, che ha i colori della famiglia”.
Forza e determinazione nei momenti difficili
Una forza che si rivela sorprendente proprio nei momenti più duri: “Si trova ad affrontare grandi difficoltà legate al marito, ma lo fa con dignità e determinazione. È madre di una figlia adolescente e porta anche quel peso con coraggio. Credo che sia la maternità a spingerla, insieme alla disperazione e a una nuova capacità di reagire in modo creativo, anche quando tutti si aspettano che non ce la farà. Anche io avrei fatto le sue scelte perché sono quelle giuste” ammette l’attrice.
Sorellanza e forza femminile
Il rapporto con Susanna, interpretata da Lucia Mascino, rappresenta l’altra grande anima della serie: “Quella che raccontiamo è una vera sorellanza. Credo sia la prima volta che in una fiction vediamo donne in difficoltà ma vincenti, perché reagiscono con forza e determinazione. Sono figure diverse, ma trovano ciascuna nella propria sensibilità la chiave per superare le prove”.
Un universo maschile complementare
Accanto a loro, un universo maschile non antagonista ma complementare: “Non raccontiamo un maschile cattivo o inascoltante. Al contrario, i personaggi maschili accompagnano e sostengono le donne. È un maschile che si integra con il femminile, soprattutto in una provincia romagnola che vive di continuo scambio. Così il messaggio della serie è sì di sorellanza, ma anche di fratellanza”.
Ricchezza di generazioni e coralità
Infine, la ricchezza delle generazioni presenti in scena, da segnalare una splendida Valeria Fabrizi: “Questa pluralità di età e di esperienze rende la storia ancora più corale, perché ogni generazione ha un ruolo e una voce, e tutte insieme contribuiscono a sostenere e arricchire il cammino dei personaggi”.