lunedì, Settembre 29, 2025
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“Cuore matto. Little Tony”: il documentario che racconta l’icona del rock’n’roll italiano

AGI – Un ciuffo ribelle, un cuore rock e un perfezionismo che non lasciava spazio all’improvvisazione. È l’immagine che restituisce Cuore Matto – Little Tony, il documentario firmato da Luca Siciliano e prodotto da Original Productions con Rai Documentari, in onda oggi lunedì 29 settembre alle 15.40 su Rai 3 e disponibile su Rai Play. Un viaggio tra repertori, testimonianze e inediti, raccontato con amore dalla figlia Cristiana Ciacci, per celebrare l’artista che portò il rock’n’roll in Italia e che, a distanza di anni, continua a emozionare generazioni diverse.

Accanto ai ricordi di colleghi e amici, c’è la voce di chi lo ha accompagnato per una vita: Angelo Petruccetti, musicista, compositore e arrangiatore, storico collaboratore di Little Tony. È lui a svelare il dietro le quinte di un artista che, pur abituato a folle adoranti, non rinunciava mai a guardarsi allo specchio con occhi critici. “Tony era un perfezionista assoluto – racconta -. Dopo ogni concerto non mancava mai una telefonata: voleva capire cosa era andato bene e cosa c’era da migliorare. Per lui lo spettacolo era sacro, curava ogni dettaglio, anche l’abbigliamento dei musicisti. Non poteva esibirsi a metà, perché per lui era come essere sempre a Las Vegas”.

L’Uomo Dietro il Mito

Il documentario non si limita a ricostruire la carriera: restituisce anche l’immagine privata di Antonio Ciacci, l’uomo dietro al mito. “Fuori dal palco – spiega Petruccetti – era una persona genuina, generosa, pronta a preoccuparsi della salute degli altri. Se qualcuno stava male, era lui a chiamare il medico. Non era solo la star, era un amico, un padre, un uomo che si metteva a disposizione”.

Il Rock’n’Roll come Filosofia di Vita

Il rock’n’roll, però, non era solo un genere, ma una filosofia di vita. “Tony era rock’n’roll – continua Petruccetti -. Non potevi cantare quel genere senza viverlo. Dal ciuffo agli stivaletti, dal giubbotto con le frange agli atteggiamenti sul palco: tutto doveva andare in sincronia con la musica. Negli anni ’60 e ’70 molti colleghi si vestivano in modo classico, lui invece portava uno stile estroso che faceva impazzire le donne e che gli uomini imitavano. Little Tony è diventato un modello culturale prima ancora che musicale”.

‘Non Finisce Qui’: L’Eredità di Little Tony

Il brano che più di tutti lo rappresenta, secondo Petruccetti, è ‘Non finisce qui’, presentato a Sanremo. “In quella canzone c’è la sua vita: la capacità di rialzarsi, di guardare avanti, di dire che c’è sempre un dopo. È anche il simbolo della sua eredità. Tony ci ha chiesto di portare avanti la sua musica, ed è quello che io e Cristiana la figlia facciamo con la Little Tony Family, portandola in Australia, in Canada e negli Stati Uniti. La sua storia non finisce qui”.

Un Cuore Matto che Continua a Battere

Un ritratto intimo e corale, in cui l’artista e l’uomo si fondono, restituendo la forza di una leggenda che non ha mai smesso di crederci. Un cuore matto che, oggi più che mai, continua a battere.

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