martedì, Luglio 15, 2025
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Da ‘Underrated’ a genio, la rivincita di Enzo Maresca

AGI – Enzo Maresca, l’allenatore che ha guidato il Chelsea alla conquista del Mondiale per Club, fino a un mese fa era forse il tecnico più ‘underrated’, più sottovalutato, della Premier League: gli stessi tifosi dei Blues riconoscevano al 45enne ex centrocampista di Juve e Siviglia il merito della conquista della Conference League a maggio, ma si rammaricavano per un quarto posto in una Premier che alle spalle del Liverpool è stata una corsa del gambero.

 

Le 20 vittorie con 9 pareggi e 9 sconfitte in campionato (persino con squadre poi retrocesse come l’Ipswich) venivano considerate un cammino insoddisfacente rispetto alle potenzialità della squadra di Enzo Fernandez e Reece James. Non tale, comunque, da mettere lo schivo tecnico salernitano al livello dei suoi sei predecessori italiani sulla panchina dei Blues: Vialli, Ranieri, Ancelotti, Di Matteo, Conte e Sarri. Dopo la finale in New Jersey, però, le intuizioni che hanno disinnescato i campioni d’Europa con le loro stesse armi (pressing, aggressività e un inedito 4-2-3-1) hanno cambiato tutti i giudizi: tifosi in estasi e commentatori inglesi sorpresi e pieni di complimenti per Maresca e i suoi ragazzi.

 

 

“Il Psg è stato ‘Psg..iato'”, ha detto l’ex esterno sinistro gallese Gareth Bale. “Pieno credito al Chelsea per essersi andato a rubare palla ai francesi sfidando l’afa di New York”, ha affermato l’ex centrocampista della nazionale inglese Andros Townsend. E poi le analisi sul centrocampo parigino imbrigliato nella ragnatela blu e sul controllo delle fasce conquistato a sorpresa dalla squadra londinese. Il complimento più bello a Maresca lo ha fatto il mattatore della serata, il 23enne attaccante inglese Cole Palmer autore di una doppietta e un assist: “Sta costruendo qualcosa di speciale, di importante, tutti hanno chiacchierato molto su di noi ma sento che stiamo andando nella giusta direzione”.

 

Il Chelsea ha speso più di un miliardo di sterline nei primi tre anni sotto la nuova proprietà di Todd Boehly e della Clearlake Capital. Ma solo quest’anno la pioggia di acquisti è sembrata avere una sua razionalità: giocatori inseriti finalmente in un collettivo e non una collezione di figurine, età media di appena 24 anni e 36 giorni. Maresca, reduce da una promozione trionfale in Premier con il Leicester City, il 3 giugno dell’anno scorso era arrivato in punta di piedi a Stamford Bridge al posto di Mauricio Pochettino, consapevole di dover mettere ordine in una squadra allo sbando, disordinata e piena di giocatori in esubero. Una dirigenza prigioniera degli algoritmi e della sua presunzione gli aveva affidato una rosa di ben 45 calciatori, costringendolo anche ai doppi allenamenti.

 

In 13 mesi ha riportato il Chelsea tra le grandi d’Inghilterra: ritorno in Champions, due titoli internazionali e un vero progetto. L’intelaiatura è di prima qualità ma solo ora i giocatori esprimono il loro potenziale: Moises Caicedo ed Enzo Fernandez a centrocampo, l’esterno sinistro Marc Cucurella, i nuovi innesti Levi Colwill, Malo Gusto e gli ultimi arrivi come Andrey Santos e lo straripante bomber Joao Pedro, autore di tre gol in altrettante partite al Mondiale per Club. E in arrivo ci sono Jamie Gittens dal Dortmund e l”enfant prodige’ del Palmeiras, Estevao Willian. Il tecnico amante degli scacchi (ha preso il patentino al Supercorso di Coverciano con una tesi su “Calcio e scacchi”) ha rimesso a posto tutti i pezzi al Chelsea.

 

Maresca aveva iniziato a studiare da allenatore quando era al Malaga, imparando da Manuel Pellegrini, e proprio gli scacchi, approfonditi a Palermo con un insegnante, gli hanno dato destrezza per ideare tattiche e strategie e creatività per il fattore sorpresa, come ha ammesso lui stesso. In panchina si spiega anche cosi’ la sua metamorfosi da umile pedone a ‘re’ di un Chelsea tornato vincente.

 

Sì, perché dopo aver appeso gli scarpini al chiodo nel 2017, le prime esperienze in panchina erano state da vice all’Ascoli, al Siviglia e al West Ham, poi l’Under 23 del Manchester City. Segui’ un esonero dopo pochi mesi da allenatore del Parma in Serie B, nel 2021, e il ritorno al City di Pep Guardiola che si è definito “fortunato” ad averlo avuto come vice. La stagione successiva arriva sulla panchina del Leicester che guida alla promozione in Premier League vincendo il campionato con 97 punti. Quindi il grande salto del ‘pedone’ che ora è tornato a far parlare italiano il calcio d’Oltremanica. 

 

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