“Ho pensato: Oh c****, ci risiamo”, così Daniel Day-Lewis incalzato durante l’incontro con il pubblico insieme al figlio Ronan Day-Lewis, che lo ha convinto a ritornare sul set che aveva abbandonato 8 anni fa per interpretare il protagonista nella sua opera prima ‘Anemone’ (dal 6 novembre nelle sale con Universal Pictures), di cui è anche cosceneggiatore, presentata ad Alice nella Città.
Alla domanda se si tratti di un vero ripensamento per cui, dopo questa esperienza col figlio Ronan, gli sia tornata la voglia di recitare al cinema, l’attore tre volte premio Oscar non ha risposto ma per lui ha parlato il linguaggio del corpo: Daniel Day-Lewis ha guardato l’interlocutore e gli ha regalato un significativo sorriso. Anche se il pubblico ha colto in quell’espressione ironica e affettuosa la consapevolezza di chi, dopo anni di silenzio, ha ritrovato nella collaborazione con il figlio una ragione autentica per rimettersi in gioco, l’attore ha spiegato che “in realtà questa è stata un’esperienza assolutamente particolare, davvero unica proprio perché io e Ronan abbiamo lavorato insieme cercando di esplorare, crescere e sviluppare questi personaggi. All’inizio non sempre lavoravamo nello stesso momento – ha spiegato Day-Lewis – ma quando ci trovavamo a farlo, scoprivamo qualcosa di nuovo su di loro, riuscivamo a esplorarne le vite. James, il mio personaggio, è ispirato a un mio caro amico che ha servito nell’esercito britannico: una figura complessa, piena di sfumature, diversa da quelle che ho interpretato in passato”.
Daniel Day-Lewis: Ronan lascia spazio alle idee altrui
E ancora: “Vedere questa transizione, questo passaggio da un modo di lavorare solitario – perché Ronan è un pittore, e la pittura è una forma d’espressione profondamente individuale – a una collaborazione collettiva non era affatto scontato. Invece l’ho visto adattarsi con sensibilità, permettendo a chiunque fosse sul set di esprimersi liberamente. I migliori registi sono quelli che lasciano spazio alle idee degli altri, e Ronan ha fatto proprio questo”.
Ronan Day-Lewis: colpito da generosità papà sul set
Accanto a lui, il figlio Ronan Day-Lewis ha raccontato l’emozione e la difficoltà di lavorare insieme: “Abbiamo avuto l’opportunità di scoprire molti aspetti l’uno dell’altro che prima non conoscevamo davvero. È raro, in un rapporto tra padre e figlio, avere la possibilità di collaborare in modo così profondo e intimo. Mi è difficile spiegare quanto ho imparato da lui. Sapevo che si sarebbe immerso totalmente nel personaggio, ma ciò che mi ha davvero colpito è stata la sua generosità sul set. Anche se era completamente dentro il suo mondo, non ci ruotavamo intorno: la sua intensità ci permetteva di entrarci e di dare vita a quel mondo insieme a lui”.
Daniel Day-Lewis: evito di rivedere i miei film
Infine una curiosità: “Quando mi imbatto per sbaglio in un mio film evito di rivederlo, non c’è un vero film a cui sono affezionato in particolare”, ha rivelato Daniel Day-Lewis.