lunedì, Luglio 14, 2025
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Dazi, l’industria a Trump: “Chiarezza sul rame”

AGI – Il mondo dell’industria chiede a gran voce chiarezza sulla politica tariffaria di Trump prima che venga imposta una tassa del 50% sulle importazioni di rame. Questo perché le scorte stanno diminuendo e il tempo a disposizione per onorare i contratti esistenti sta per scadere. Il presidente Usa ha promesso di imporre una tariffa più elevata sul metallo a partire dal 1 agosto, allineandola ai livelli già in vigore su tutte le importazioni di acciaio e alluminio.

Tuttavia, non è ancora chiaro se la tassa sarà applicata a tutti i prodotti in rame, alimentando l’ansia nel settore industriale, in particolare delle aziende per il rame. Gli analisti, riferisce il Financial Times, avvertono che le conseguenze sui prezzi e sulla domanda di un aumento permanente dei dazi sul rame saranno gravi, poiché il metallo è ampiamente utilizzato nei veicoli elettrici, nei chip e nelle attrezzature per la difesa, nonché negli elettrodomestici e nei cavi. Peraltro, gli Stati Uniti dipendono fortemente dalle importazioni di questo metallo.

John O’Leary, responsabile nordamericano di Daimler Truck, ha riferito un calo del 20% nelle vendite di camion nel secondo trimestre in Nord America, poiché le aziende di logistica hanno sospeso gli acquisti a causa dell’incertezza. “Ovviamente, l’assenza di dazi è la soluzione migliore, ma se ci saranno, basta dircelo e potremo andare avanti e iniziare a capire come affrontarli”, ha affermato O’Leary. Fino ad ora, ha spiegato il dirigente, l’azienda ha respinto i fornitori che hanno invocato i dazi come causa di forza maggiore nel tentativo di aumentare i prezzi degli accordi di acquisto a lungo termine per l’alluminio e l’acciaio.

“I contratti che abbiamo stipulato ci hanno protetto fino ad ora, ma sicuramente a un certo punto scadranno e allora si dovrà rinegoziare”. La Casa Bianca non ha reso noti i dettagli dei dazi, né se questi saranno applicati ai prodotti semilavorati in rame, come fili e barre, né se saranno introdotte restrizioni alle esportazioni di rottami di rame. Oltre ai contratti a lungo termine, quest’anno si è registrato un afflusso di rame negli Stati Uniti in previsione di un aumento dei dazi. Di conseguenza, secondo gli analisti, gli utenti finali del rame non dovrebbero subire l’impatto completo fino a quando i magazzini dei produttori non esauriranno le scorte.

“Direi che ci sono dai sei ai nove mesi per utilizzare la riserva creata dagli acquisti extra di rame raffinato, dopodiché si potrebbe iniziare a vedere il prezzo completo del dazio del 50%”, ha affermato a Ft Amy Gower, stratega delle materie prime presso Morgan Stanley. Sebbene gli acquisti anticipati consentano alle aziende di disporre per ora di scorte adeguate alla fine “dovranno aumentare i prezzi per compensare i maggiori costi del rame, il che potrebbe portare a una contrazione della domanda in futuro”, ha affermato sempre al quotidiano economico Jake Seltz, gestore di portafoglio presso Allspring Global Investments.

Barclays ha stimato che un dazio del 50% potrebbe aggiungere fino a 110 dollari al costo di un veicolo a benzina e fino a 700 dollari a quello di un’auto elettrica, poiché il metallo è utilizzato nei cablaggi, nelle batterie, nei motori e negli inverter. Tuttavia, l’impatto dovrebbe ripercuotersi indirettamente sulle case automobilistiche, poiché sono spesso i fornitori ad acquistare il metallo. Trump ha anche promesso che l’industria automobilistica, che deve già affrontare un dazio del 25% sulle importazioni di veicoli di fabbricazione straniera, non sarà soggetta a ulteriori imposte sui metalli.

Per l’Aerospace Industries Association, un’associazione di categoria statunitense, potrebbero essere necessari fino a 10 anni per trovare, certificare e passare a un nuovo fornitore di minerali critici a causa della natura complessa delle catene di approvvigionamento nel settore aerospaziale e della difesa. “Nel breve termine, incoraggiamo l’amministrazione a mantenere l’accesso a fonti affidabili di questi minerali per evitare un aumento dei prezzi che sarebbe particolarmente sentito dai nostri fornitori di piccole e medie dimensioni”, ha affermato a Ft Dak Hardwick, vicepresidente degli affari internazionali dell’AIA.
Anche l’andamento dei prezzi del rame nel medio termine è incerto.

Gli analisti prevedono che il prezzo al London Metal Exchange subirà un crollo in quanto gli utenti potrebbero passare a materiali alternativi come l’alluminio. Per alcuni, i dazi sul rame rappresentano invece un’opportunità, come ad esempio il produttore di cavi Prysmian, il più grande acquirente di rame al di fuori della Cina (azienda quotata a Piazza Affari) e che ha dichiarato di considerare i dazi “positivi” per l’azienda. Gli analisti e gli industriali continuano comunque a sperare che alla fine l’aumento del dazio verrà ridotto. 

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