AGI – Riparte l’anno scolastico. Domani suona la campanella per gli studenti della provincia autonoma di Bolzano, i primi a tornare a scuola. Ma le date di inizio e fine lezione non sono identiche in tutta Italia perché il calendario scolastico viene definito dalle singole Regioni. Il 10 settembre torneranno a scuola i ragazzi della provincia autonoma di Trento, del Piemonte, del Veneto e della Valle d’Aosta. L’11 settembre, quelli del Friuli Venezia Giulia, e il 12 settembre i ragazzi della Lombardia. Ma la maggior parte riprenderà a frequentare le lezioni il 15 settembre, data decisa per Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Toscana e Umbria. Gli ultimi a rientrare in classe, il 16 settembre, in Puglia e Calabria. Le lezioni si concluderanno tra il 6 e il 16 giugno 2026, a seconda della Regione.
Nuovi docenti e organico scolastico
Intanto, dal ministero dell’Istruzione e del Merito è stato assicurato che entro la fine di settembre, 41.901 nuovi docenti entreranno in ruolo, pari al 76,8% dei posti disponibili a livello nazionale, il 30% in più rispetto allo scorso anno (erano il 47,6%). In questo modo, ha sostenuto il Mim, dopo le immissioni in ruolo su posto comune la copertura dell’organico è pari al 97,3%, rispetto al 94% dell’anno scolastico precedente. Un’attenzione particolare inoltre è riservata al sostegno: i docenti assunti, secondo i dati Mim, sono 7.820, per un totale di circa 121.879 insegnanti di ruolo e una copertura di organico al 95,2% (erano l’89% prima di queste nuove assunzioni). E inoltre, per la prima volta, per garantire la continuità didattica agli studenti con disabilità, potranno essere confermati i supplenti annuali o con nomina fino al 30 giugno per i quali le famiglie hanno fatto richiesta di continuità: si tratta di quasi 58.000 insegnanti su un totale di circa 120.000 posti. Sul fronte della dirigenza scolastica, sempre secondo le stime del ministero, le 326 immissioni in ruolo hanno permesso di ridurre il numero di scuole in reggenza, che passano così da 468 a 403, con una rilasciata di quasi il 14%. Le supplenze sui posti in deroga di sostegno saranno circa 120.000. Infine, dal 1 settembre sono diventati operativi nelle scuole primarie e secondarie 1.000 docenti specializzati nell’insegnamento dell’italiano agli stranieri, come misura per potenziare l’insegnamento della nostra lingua e contrastare la dispersione scolastica degli studenti stranieri con scarsa conoscenza della lingua italiana.
Il caso Alto Adige
I primi a ritornare sui banchi di scuola in Italia, come detto, saranno quelli dell’Alto Adige. Parliamo di 90.156 tra scolari e studenti appartenenti ai tre gruppi linguistici, tedesco, italiano e ladino. Nel prossimo anno scolastico saranno 65.010 i bambini e i ragazzi che frequenteranno uno degli istituti scolastici in lingua tedesca, 20.527 gli alunni della scuola primaria, 12.531 quelli della scuola secondaria di primo grado. “I numeri in aumento rappresentano uno sviluppo positivo e dimostrano che l’offerta degli istituti di formazione italiani è percepita e apprezzata come solida, innovativa e inclusiva”, ha ribadito l’assessore all’istruzione e cultura italiana, Marco Galateo. Nelle scuole e nelle scuole dell’infanzia delle valli ladine gli iscritti sono in totale 2.935.