AGI – “Bisogna mettere fine allo schifo” dei dossieraggi, mentre le “argomentazioni con cui il Tribunale di Bologna chiede alla Corte di giustizia europea l’autorizzazione a disapplicare l’ennesima legge italiana”, in merito al caso dei migranti in Albania, hanno più il sapore di “un volantino propagandistico che di un atto da tribunale”, soprattutto quello della Germania nazista. Intervistata da Bruno Vespa per ‘Cinque minuti’ e ‘Porta a Porta’ non le manda a dire Giorgia Meloni.
La presidente del Consiglio non risparmia nessuno. Il presidente di Stellantis, John Elkann, poteva evitare una “mancanza di rispetto verso il Parlamento”, ha detto la premier commentando il rifiuto di Elkann di concedersi per un’audizione sulla crisi del gruppo, mentre da parte di Cgil e Uil, che hanno proclamato lo sciopero generale il 29 novembre contro la manovra economica, c’è “un piccolissimo pregiudizio”. In merito al caso dei dossieraggi, “penso che in questa nazione esista ormai un mercato delle informazioni: come una volta venivano rubati i gioielli in casa delle persone, oggi accade con le informazioni sensibili. Continuiamo a vedere casi di ogni genere”, “adesso c’è un caso a Milano, pare che ci sia un altro a Roma”, ha detto la premier. “La cosa più importante – ha proseguito – riguarda l’infedeltà dei funzionari. L’hackeraggio non è il tema più importante: le nostre banche dati non sono violate da estranei ma da funzionari dello Stato che dovrebbero proteggerle e invece usano il loro potere per fare altro con quei dati. È inaccettabile. Bisogna essere implacabili e non lo dico solo per loro ma anche per chi ha il dovere della vigilanza, perché è inaccettabile anche che i loro superiori non lo sappiano”.
Elkann, ha poi osservato Meloni, “non ha detto solo di no al Parlamento: ha detto ‘no perché io aspetto il tavolo del governo’. Fermo restando che temo che a John Elkann sfuggano le fondamentali della Repubblica italiana, perché sono due cose completamente diverse il tavolo a Palazzo Chigi e la richiesta di audizione da parte del Parlamento, questa mancanza di rispetto verso il Parlamento io me la sarei evitata”.
“Poi – ha continuato Meloni – noi dei tavoli con Stellantis ne abbiamo fatti diversi. Ma quei tavoli non hanno portato agli accordi di sviluppo che di solito chiudono questi tavoli”. “Noi continueremo il dialogo” con Stellantis “come facciamo con tutti, senza sudditanza e senza condizionamenti. Ciò non toglie che sarebbe stato più che sensato” per John Elkann “andare in Parlamento”. “Noi siamo sempre pronti per il voto dei cittadini, per tutti i referendum”, ha poi detto commentando le parole del Guardasigilli, Carlo Nordio, su un eventuale referendum sulla separazione delle carriere nella magistratura.
E per quanto riguarda le elezioni presidenziali americane, “non penso che per noi cambierà niente. Chiaramente potrebbero cambiare scelte di politica estera che ci coinvolgono, come su Ucraina e Medio Oriente. In una situazione delicata questo è qualcosa che andrà compreso e sicuramente coinvolge anche noi. Pero’ io ho lavorato bene con questa Amministrazione, e penso che lavorerei benissimo con un’Amministrazione di segno opposto. Quindi non sono affatto preoccupata dal risultato delle elezioni in nessun caso”. “Attualmente – ha proseguito Meloni – alla presidenza degli Stati Uniti d’America c’è un democratico di nome Joe Biden e da quando noi siamo arrivati al governo il nostro export negli Stati Uniti è aumentato di 15 miliardi. Perché le nazioni alleate rimangono nazioni alleate, indipendentemente da quello che accade con il mutare dei governi”.
Sull’annuncio del ministro della Salute Orazio Schillaci di portare in Italia 10mila infermieri indiani, la presidente del Consiglio ha invece risposto che “questo può accadere, ma è una extrema ratio”. “Abbiamo avuto il numero chiuso a Medicina che ci ha portato a un tema di carenza di medici, poi il test d’ingresso a Medicina con le crocette lo abbiamo superato. Oggi abbiamo una carenza di medici, non assoluta, ma in alcune specialità. Bisogna incentivare, convincere i medici a preferire il Servizio sanitario nazionale al resto. Dove non ci sono bisogna tamponare con altri provvedimenti. Ma sono l’extrema ratio”, ha detto Meloni.
Infine, “dobbiamo ringraziare Bucci per aver accettato la sfida” di candidarsi alla presidenza della regione Liguria. “Penso che sarà uno straordinario presidente di regione, come lo è stato da sindaco”, ha affermato a premier evidenziando che “da quando c’è questo governo abbiamo votato 12 volte fra regioni e province autonome e il centrodestra ha vinto 11 volte”.