sabato, Giugno 28, 2025
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È morto uno dei co-fondatori di Greenpeace

AGI – Il cofondatore di Greenpeace, Remy Parmentier, una delle figure storiche del movimento ecologista in Spagna, è morto giovedì a Madrid a causa di un infarto, come confermato da fonti familiari. Promotore della Prima Assemblea Mondiale su Lavoro e Ambiente e della piattaforma Let’s Be Nice to the Ocean (Siamo gentili con l’oceano), con oltre quarant’anni di carriera dedicata alla difesa dell’ambiente, Parmentier si interessò in particolare alla protezione dei mari e degli oceani a partire dal 1975, in seguito a una campagna in difesa delle balene.

“Formammo una piccola tribù sconosciuta chiamata Greenpeace, comprammo una barca e ci imbarcammo per proteggerle, ampliando poi il nostro campo d’azione allo sversamento di rifiuti, alla pesca eccessiva” e ad altre sfide ambientali, ricordava in un’intervista con l’agenzia Efe lo scorso aprile. Fin dagli inizi, Rémi fu membro fondatore di Greenpeace International, nonché membro dell’equipaggio e leader di campagne durante i primi viaggi della mitica Rainbow Warrior negli anni Settanta e nei primi anni Ottanta.

Activista, consultor, fundador de Greenpeace en España y Francia y creador de Let’s Be Nice to the Ocean…, @RemiParmentier es uno de los grandes defensores del medio ambiente y, por ello; es el #PersonajeAmbiental de la semana https://t.co/Tjvpqnm4zC pic.twitter.com/i5QzW5pQV5

— EFEverde (@EFEverde) April 17, 2025

L’organizzazione ha espresso profondo cordoglio per “la scioccante e improvvisa perdita del difensore globale dell’ambiente”, definendolo un uomo che “sviluppò un suo stile personale di judo politico”, comprendendo “come usare il peso del sistema contro se stesso”. Ha ottenuto importanti vittorie in sei decenni di attivismo, “sapendo bilanciare l’asprezza con la gentilezza”.Eva Saldana, direttrice esecutiva di Greenpeace Spagna e Portogallo, ha affermato che Parmentier lascia “un’eredità viva e urgente: continuare a difendere un futuro giusto e sostenibile per le persone e per il pianeta”.

Una guida, un guru

Negli ultimi tempi, Parmentier lamentava la mancanza di maggiore consapevolezza e mobilitazione da parte dei cittadini, affermando: “Sento sempre dire che con le nuove generazioni andrà meglio, ma non ne sono sicuro”. E ancora: “Quando ho cominciato, eravamo pochissimi a difendere l’oceano e, in un certo senso, era più facile farsi ascoltare rispetto a oggi”, aggiungeva. Oggi, “l’ambiente e il clima sono sulla bocca e nella mente di tutti, e questo rumore di fondo rende più difficile farsi sentire in una conferenza internazionale”, insisteva, pur continuando a ritenere che esista una “necessità di azione, di ambizione, per proteggere il mare e l’ambiente” con l’aiuto della scienza, che definiva “uno strumento fondamentale”.

Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, quella “tribù” di cui parlava organizzò una campagna per proteggere l’Antartide che culminò con il Protocollo di Madrid (1991), che fermò l’ingresso delle compagnie petrolifere nella regione. Il suo lavoro in Greenpeace includeva anche l’apertura di uffici dell’organizzazione ecologista in Spagna, Francia e America Latina, la creazione dell’Unità Strategica e Politica di Greenpeace International, nonché il suo ruolo di consulente ambientale in numerosi forum, tra cui quello che portò al divieto mondiale dello scarico in mare di rifiuti nucleari e industriali.

Viaggiatore instancabile, da anni viveva a Madrid, dove aveva fondato e dirigeva la società di consulenza Grupo Varda, che sviluppa progetti su temi come la governance degli oceani, la politica marina, l’azione climatica o la lotta alla corruzione. Recentemente aveva partecipato alla terza Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani, che si è tenuta dal 9 al 13 di questo mese a Nizza (Francia), e sulla quale aveva pubblicato appena una settimana fa un articolo con le sue riflessioni sui risultati. In quelle riflessioni sosteneva che non si dovrebbe parlare di oceani, ma di oceano: “Ce n’è solo uno, quello che ci unisce e ci dà la vita”, concludeva.

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