mercoledì, Luglio 9, 2025
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Ecco le 20 aziende italiane più inclusive in vetta nella classifica delle “Best Workplaces…

AGI – La capacità di creare ambienti di lavoro inclusivi, equi e rispettosi delle diversità si conferma oggi come una leva strategica per valorizzare il capitale umano e costruire organizzazioni più resilienti. È quanto emerge dall’edizione 2025 della classifica Best Workplaces for DE&I, il ranking delle 20 migliori aziende presso cui lavorare in termini di diversità, equità e inclusione, stilato da Great Place to Work Italia ascoltando il parere espresso da quasi 100 mila collaboratori (98.985) attivi all’interno di diverse organizzazioni, suddivise queste ultime in base al numero di dipendenti (50-149, 150-499, 500-999, +di 1000).

Rispetto alle dimensioni aziendali dei 20 Best Workplaces for DE&I, sono quattro su 10 (40%) le realtà con un numero di collaboratori compreso tra 50 e 149, il 35% hanno tra i 150 e i 499 dipendenti, il 15% hanno tra i 500 e i 999 dipendenti e una su 10 (10%) ha oltre 1.000 collaboratori.

Tra i settori campioni nelle pratiche DE&I troviamo l’IT e i servizi professionali con 5 aziende a testa (25%) e le biotecnologie – farmaceutico con 3 aziende in classifica (15%). Completano il ranking l’assistenza sanitaria e i servizi finanziari – assicurazioni con 2 aziende a testa (10%) e alberghiero e agricoltura con un’organizzazione ciascuno (5%). Tra i principali indicatori presi in considerazione per stilare il ranking troviamo il DE&I Index che misura quanto l’ambiente di lavoro e la cultura aziendale vengono percepiti corretti e inclusivi da parte delle persone riguardo equità del trattamento, accessibilità e coinvolgimento da parte dei manager, assenza di discriminazioni basate su caratteristiche personali, ambiente inclusivo e accoglienza, sicurezza psicologica garantita dall’azienda e possibilità di un corretto bilanciamento tra vita personale e lavoro.

Nei 20 Best Workplaces for DE&I 2025, il DE&I Index è pari all’85%, un valore superiore di ben 20 punti percentuali rispetto alle realtà certificate (65%) e addirittura più del doppio rispetto a quello delle realtà non certificate (42%). 

Entrando ancor più nel dettaglio della classifica, ecco le 20 migliori aziende che si sono distinte per il loro impegno concreto in materia di diversità, equità e inclusione.

A guidare il ranking 2025 è Hilton, società leader nel settore dell’ospitalità a livello mondiale con un portafoglio di 22 marchi che comprende quasi 7.400 proprietà e oltre 1,1 milioni di camere, in 124 paesi e territori.

Al secondo posto si posiziona Cisco, leader mondiale nelle tecnologie che trasformano il modo con cui le persone si connettono, comunicano e collaborano, attraverso reti intelligenti e architetture che integrano prodotti, servizi e piattaforme software.

Terza classificata è Skylabs, un business partner che affianca le aziende di ogni settore e dimensione, durante tutto il loro ciclo di vita digitale.

Interessante il dato per cui il 45% delle 20 realtà Best Workplaces for DE&I 2025, quasi una su due, abbiano il loro headquarter in Italia. “Essere un Great Place to Work For All significa costruire un contesto in cui ogni persona, a prescindere dalla propria identità o dal ruolo che ricopre, si senta accolta, ascoltata e valorizzata all’interno di una cultura organizzativa inclusiva – sottolinea Alessandro Zollo, CEO di Great Place to Work Italia –. Il fatto che quasi metà delle aziende sia italiana e che ci siano altre organizzazioni europee, dimostra come la carta DEI possa veramente fare la differenza tra un modo di concepire l’impresa in Europa e altrove”.

“Le aziende che scelgono di mettere al centro le persone, valorizzandole nella loro unicità e creando spazi in cui ciascuno può sentirsi sé stesso, senza timore di giudizio, non solo costruiscono ambienti più giusti, ma anche più resilienti e innovativi. Quello che emerge dall’analisi dei dati che danno origine al ranking delle aziende Best Workplaces for DE&I 2025 – prosegue Zollo – è che l’inclusione non è un insieme di policy, ma un vissuto reale, fatto di esperienze quotidiane di rispetto, fiducia e riconoscimento. È su questa base culturale che si innesta la capacità di innovare e affrontare il cambiamento: perché solo un ambiente sicuro e autentico consente alle persone, e quindi alle organizzazioni, di evolversi con coraggio. Tutto questo nonostante il recente disimpegno istituzionale su queste tematiche negli Stati Uniti: le analisi dei dati 2024 mostrano che aziende come Hilton, Cisco e AbbVie testimoniano come, una volta integrati nella cultura organizzativa, questi valori restino solidi e continuino a generare impatto”.

Perché le organizzazioni Best Workplaces for DE&I si distinguono dalle altre?

Una differenza fondamentale riguarda la qualità dell’esperienza vissuta quotidianamente dalle persone nei contesti aziendali: un’esperienza che va oltre le politiche formali e si traduce nella possibilità concreta di essere sé stessi sul posto di lavoro. È proprio questa autenticità relazionale e culturale a rappresentare un punto di forza distintivo tanto che la percentuale di collaboratori che nelle aziende best dichiarano apertamente “Qui posso essere me stesso” è pari al 92%, un dato significativamente più elevato rispetto a quello delle aziende certificate (78%) e ancor più rispetto a quello delle non certificate (59%) e al dato della norma italiana (48%).

Questo scarto, che arriva fino a oltre 40 punti percentuali nel confronto con il dato medio della norma italiana, evidenzia quanto un ambiente realmente inclusivo incida non solo sulla performance, ma anche sul benessere soggettivo e sull’engagement delle persone. In altre parole, la DE&I nei contesti Best non è solo una strategia, ma una cultura vissuta. A conferma di quanto la dimensione valoriale e culturale incida sulla soddisfazione e sul senso di appartenenza, l’89% dei collaboratori delle aziende Best dichiara la propria intenzione di restare in azienda a lungo termine, contro il 79% fatto registrare dai dipendenti delle aziende certificate, il 69% delle non certificate e il 54% della media italiana. Un segnale forte, che sottolinea quanto un contesto inclusivo non solo attragga talento, ma favorisca anche la fidelizzazione e la stabilità organizzativa. 

Un altro elemento distintivo che emerge con forza nelle aziende presenti in classifica riguarda la qualità della vita quotidiana in azienda: parliamo di ambienti lavorativi in cui le persone non solo si sentono accolte e rispettate, ma percepiscono concretamente un clima di riconoscimento, attenzione reciproca e soddisfazione nel proprio ruolo. Nelle Best Workplaces for DE&I 2025, questo si traduce in punteggi superiori all’80% in aree che toccano dimensioni molto sensibili e spesso critiche nei luoghi di lavoro: dalla percezione di meritocrazia con l’opportunità di ottenere dei riconoscimenti speciali (82%) e di un’equità nelle promozioni interne (83%) fino al sentimento positivo e di contentezza nell’andare al lavoro ogni giorno (90%).

Addirittura i punteggi fatti registrare dai best workplaces superano il 90% rispetto all’attenzione rivolta dall’organizzazione ai propri collaboratori (91%) e all’imparzialità di trattamento indipendentemente dall’età (94%). Non si tratta quindi soltanto di dati o politiche dichiarate, ma di esperienze autentiche che raccontano relazioni professionali fondate sulla fiducia, su gesti quotidiani di cura e su un senso di equità diffusa. In queste organizzazioni, le persone sentono di avere uno spazio in cui esprimersi, crescere e ricevere attenzione per ciò che sono, contribuendo così a creare comunità di lavoro coese, partecipative e motivate.

 

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