AGI – Nato quasi in sordina nel 2019, Facebook Dating è diventato uno dei servizi d’incontri più usati al mondo, con oltre 21,5 milioni di utenti attivi ogni giorno in 52 Paesi. Lo ha comunicato Meta a fine ottobre 2025, la prima volta in cui il gruppo di Menlo Park rende pubblici i dati della piattaforma. Una sorpresa anche per il New York Times e TechCrunch, che hanno provato a spiegare le ragioni di un successo difficile da immaginare per chi considerava Facebook ormai un luogo da boomer. E invece, proprio lì, molti under 30 sono tornati a chattare, incontrarsi e, forse, innamorarsi.
Negli Stati Uniti, secondo Sensor Tower, Facebook Dating conta 1,77 milioni di utenti tra i 18 e i 29 anni, una fascia in crescita costante. Non è ancora ai livelli dei big del settore, Tinder (7,3 milioni di utenti attivi), Hinge (4,4 milioni), Bumble (3,6 milioni) o Grindr (2,2 milioni), ma sta accorciando le distanze. Meta conferma inoltre che le conversazioni giornaliere tra giovani adulti sono aumentate del 24% in un anno, segno che la piattaforma sta conquistando proprio quella fascia demografica che Facebook aveva perso da tempo.
Dietro a questo boom c’è una strategia precisa: ridare a Facebook un’anima “umana”, fatta di connessioni reali, meno contenuti virali e relazioni più autentiche. Facebook Dating, insieme a Marketplace e Groups, è parte del piano di Meta per riportare le persone a interagire dentro l’app principale, dopo anni in cui il feed aveva perso centralità a favore di Instagram e TikTok. Una mossa che sta pagando: la crescita è costante e avviene in modo organico, senza pubblicità massicce.
Il vero vantaggio competitivo di Facebook Dating, sottolinea TechCrunch, è quello che non fa: non chiede di abbonarsi e non blocca funzioni dietro un paywall, ma offre tutte le funzioni gratuitamente, puntando su un modello di monetizzazione indiretto, basato sul tempo trascorso nell’app e sulla pubblicità. Secondo Global Dating Insights, questa scelta “no paywall” è uno dei motivi principali per cui il servizio sta guadagnando terreno tra la Gen Z e i giovani millennial, stanchi delle logiche a pagamento e del “dating gamificato” che domina le altre app.
A rendere il tutto ancora più interessante è l’arrivo delle nuove funzioni basate su intelligenza artificiale. Meta ha lanciato strumenti come “Meet Cute“, un matchmaker virtuale che suggerisce possibili affinità, e un assistente AI che aiuta a scrivere messaggi e a ‘rompere il ghiaccio’. Sono funzioni che, secondo l’azienda guidata da Zuckerberg, stanno rendendo più facile iniziare conversazioni e riducono l’imbarazzo dell’approccio, soprattutto tra gli utenti più giovani.
Ma il vero elemento distintivo resta il ritorno alla credibilità: su Facebook Dating i profili sono collegati a identità reali, con interessi, amicizie e reti verificabili. Un ritorno alle origini dei social network, dove la connessione personale contava più dell’algoritmo.



