mercoledì, Novembre 5, 2025
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Favino tennista nel film ‘Il Maestro’. Panatta è spietato: “Terribile quella volée”

AGI – “Ho fatto vedere in film a un amico che si chiama Panatta Adriano che mi ha fatto tanti complimenti sul film, mi ha detto che racconta il mondo del tennis meravigliosamente, se non fosse ‘per quella tua volée di rovescio con la padella‘…”. E’ Pierfrancesco Favino a raccontare il divertente aneddoto durante la conferenza stampa romana del film ‘Il maestro’ di Andrea Di Stefano, dove l’attore romano interpreta il ruolo di Raul Gatti, ex tennista professionista che ha visto compromessa la sua carriera perché l’amore per la vita sregolata ha prevalso sul genio sportivo, diventato allenatore della giovane promessa del tennis interpretata da Tiziano Menichelli.

“A me è piaciuto moltissimo che Andrea potesse raccontare il tennis come è, cioè il tennis dei giovani, il tennis dei ragazzini – spiega Favivo – io vedevo le partite in televisione, dopodiché scendevo con la mia racchettina e con la mia pallina a rompere l’anima a tutto il vicinato col muro, tentando di fare in qualche modo qualche colpo. Penso che oggi la cosa bella – prosegue – è che abbiamo tanti bambini che probabilmente si erano scordati di questa cosa, grazie al fatto che abbiamo una generazione di tennisti che non abbiamo mai avuto così in alto nella nostra storia. Non solo siamo contenti di avere le Atp Finals, ma io voglio andare a vederle e in qualche modo partecipare di questa cosa a cui stanno partecipando tutti”.

“Credo che la scelta che Andrea abbia fatto di vedere il tennis in un certo modo, di non far vedere i punti, di raccontare la sfida che il campo porta a fare nei confronti della tua crescita personale, questa è una cosa che mi intriga un sacco – aggiunge – io sono strabiliato dalla capacità di alcuni tennisti particolari di scordarsi dell’errore appena commesso e di ripartire immediatamente. Chi ha giocato poco con il tennis sa in quale gabbia mentale entra e vedere la capacità di reazione di queste persone è straordinaria, secondo me. Dopodiché – dice ancora – il tennis che piaceva a me era quello di Vilas, di quelli che spaccavano le racchette, di quei gaglioffi che andavano a dormire due ore come da racconti di amici appena citati e poi andavano in campo e comunque si divertivano e probabilmente si facevano pensare che avremmo potuto anche un po’ giocare come loro. Oggi non credo che nessuno di noi possa pensare di poter in qualche modo avvicinarsi”. 

Il film si svolge nell’estate del 1989. Dopo anni di allenamenti duri e regole ferree, Felice, tredici anni e sulle spalle tutte le aspettative paterne, arriva finalmente ad affrontare i tornei nazionali di tennis. Per prepararlo al meglio, il padre lo affida all’ex campione Raul Gatti, che vanta addirittura un ottavo di finale al Foro Italico. Di partita in partita, i due iniziano un viaggio lungo la costa italiana che, tra sconfitte, bugie e incontri bizzarri, porterà Felice a scoprire il sapore della libertà e Raul a intravedere la possibilità di un nuovo inizio. Tra i due nasce un legame inatteso, profondo, irripetibile.

Il film è scritto da Andrea Di Stefano e Ludovica Rampoldi, la fotografia è firmata da Matteo Cocco, il montaggio da Giogiò Franchini, le musiche originali sono di Bartosz Szpak, la scenografia di Carmine Guarino, i costumi di Mariano Tufano. Sarà nelle sale dal 13 novembre per Vision Distribution.

 

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