AGI – Sono 11 i candidati alla presidenza della Federal Reserve: è stato il Segretario al Tesoro Usa Scott Bessent a selezionarli. Nella lista figurano attuali ed ex alti funzionari della banca centrale e personaggi di spicco di Wall Street. Ci sono molti nomi che sembrano avere poche chance di diventare il candidato del presidente Donald Trump, tra cui David Zervos, capo stratega di mercato di Jefferies. Ma in elenco, riportato da CNBC, figurano anche l’ex governatore della Fed e presidente del Consiglio economico nazionale Larry Lindsey e il responsabile delle obbligazioni di BlackRock Rick Rieder.
I favoriti per la successione a Powell
I tre favoriti per succedere a Jerome Powell sono comunque l’attuale presidente del Consiglio economico nazionale Kevin Hassett, l’ex governatore della Fed Kevin Warsh e l’attuale governatore della Fed Christopher Waller. Trump ha criticato Powell durante tutto il suo secondo mandato, definendo il presidente della Fed un “imbecille” e un “idiota” per la sua reticenza nel tagliare i tassi di interesse ora nella forchetta tra il 4,25% e il 4,5% (ma Trump vuole riportarli all’1%). Il mandato di Powell come presidente scadrà solo nel maggio 2026, però già si sta avviando l’iter per la sua successione.
Le divergenze tra Powell e Trump
Tra Powell e Trump i rapporti non sono buoni: per il banchiere centrale, la guerra commerciale avviata da Trump ha interrotto il ciclo di tagli dei tassi iniziato nel 2024, per il timore che possa spingere al rialzo i prezzi. Questa tesi però è stata smentita dagli ultimi dati sull’inflazione e sul mercato del lavoro che hanno invece alimentato le speranze di un taglio di 25 punti base a settembre, e anzi Bessent azzarda che si possa arrivare anche a 50 punti base. Di qui il rally di Wall Street.
Altri candidati in elenco
Altri candidati che figurano nella lista sono l’attuale vicepresidente della Fed Michelle Bowman e Philip Jefferson, Lorie Logan, capo della Fed di Dallas, James Bullard, ex capo della Fed di St. Louis, e Marc Sumerlin, ex consigliere economico del presidente George W. Bush, che era in lizza quando Powell è stato nominato nel 2017. Bowman, nominata da Trump, ha sostenuto un taglio di 25 punti base nel voto della Fed di luglio, ma ha un background nella vigilanza bancaria piuttosto che nella politica monetaria. Jefferson ha un pedigree più economico, ma è stato nominato dall’ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden, quindi non è tra i papabili.