AGI – Mentre galoppano le proteste nelle piazze e nelle università italiane a sostegno della Flotilla, sembra chiudersi, almeno in mare, il sipario sulla navigazione delle imbarcazioni della missione umanitaria. “Nessuna delle imbarcazioni della Flottilia è riuscita a raggiungere le acque controllate da Israele al largo della costa di Gaza”, afferma l’esercito israeliano. La “provocazione” della Global Sumud Flotilla “è finita”, si legge in una nota del ministero degli Esteri israeliano.
Ma nel frattempo si palesa all’orizzonte una ‘nuova’ Flotilla. Quarantacinque imbarcazioni civili sono, infatti, salpate dal porto di Arsuz, nella provincia di Hatay nel sud della Turchia, al grido di “Rotta verso la Palestina libera“.
Un’altra flotilla battente le bandiere turche e palestinesi è in viaggio per rompere il blocco israeliano sulla Striscia di Gaza. Una forma di solidarietà alla missione della Global Sumud Flotilla, intercettata ieri sera dalle forze israeliane.
A riferire la notizia è il sito del quotidiano filo governativo Yeni Safak. La conferma arriva dall’account ‘X’ della Global Sumud Flotilla con foto e commento. ”45 navi civili turche si stanno dirigendo direttamente verso Gaza. Questa è la risposta all’intercettazione da parte di Israele del convoglio della Global Sumud Flotilla”.
La nuova Flotilla è stata organizzata dalla ‘Piattaforma pro Palestina‘, al momento non risulta alcun coinvolgimento del governo di Ankara. Le navi sono salpate dopo che i membri a bordo dell’equipaggio hanno compiuto una preghiera. Prima della partenza il portavoce della Flotilla, Feridun Ozdemir, ha dichiarato che la missione mira a rompere il blocco imposto da Israele, definito “la canaglia del Mediterraneo Orientale” e che “chi non sostiene l’iniziativa e sceglie il silenzio è complice del genocidio”.
Israele: “Nessuna nave ha raggiunto la zona controllata da Tel Aviv”
“Nessuno degli yacht di provocazione Hamas-Sumud è riuscito nel suo tentativo di entrare in una zona di combattimento attiva o di violare il legittimo blocco navale“, riferisce in una nota il ministero israeliano aggiugendo poi che “tutti i passeggeri stanno viaggiando sani e salvi verso Israele, da dove saranno deportati in Europa“. Una nave, con possibili problemi meccanici, rimane in mare a una certa distanza da Gaza. Il ministero afferma che “se si avvicinasse, anche il suo tentativo di entrare in una zona di combattimento attiva e violare il blocco sarebbe impedito”.
Intanto, secondo quanto spiega il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è salito a 40 il numero degli italiani fermati dalle autorità israeliane. Nel corso delle sue comunicazioni al Senato, il titolare della Farnesina spiega che è stata conclusa la procedura di fermo delle persone a bordo delle imbarcazioni dirette a Gaza ed è ora stato avviato il loro trasferimento nel porto di Ashdod. “Il quadro sarà definitivo al termine delle procedure di identificazione“, aggiunge il vicepremier azzurro.
La nave ‘Karma‘ della Global Sumud Flotilla, con a bordo il deputato del Pd Arturo Scotto e l’europarlamentare del Pd Annalisa Corrado, dopo essersi staccata dalle altre imbarcazioni, è in arrivo al porto israeliano di Ashdod, spiega ancora il ministro degli Esteri. L’ambasciata italiana è al lavoro perché i due esponenti dem possano sbarcare gli aiuti e poi ripartire per Cipro o la Grecia.
L’eurodeputata di Avs Benedetta Scuderi e il senatore M5S Marco Croatti, che erano a bordo della barca ‘Morgana‘, sono stati invece tra i primi componenti della flottiglia a essere stati fermati e condotti da Ashdod per essere identificati, aggiunge Tajani, e “riceveranno lo stesso trattamento degli altri fermati”.
In un passaggio successivo del suo intervento, Tajani ha affermato che gli aiuti a bordo della Karma “verranno consegnati”, il che lascerebbe supporre che le richieste dell’ambasciata abbiano avuto esito positivo. Tutti gli italiani coinvolti nella vicenda, “saranno seguiti dall’ambasciata e dal consolato“, assicura.