AGI – “Un milione in piazza”. Gli organizzatori del corteo ProPal di Roma lo urlano dai camion che guidano il serpentone che si snoda per le vie di Roma da Piramide a Piazza San Giovanni, un fiume umano di oltre tre chilometri con bandiere della Palestina, dei sindacati (Cobas e Usb) e arcobaleno. I dati della questura ridimensioneranno il numero dei partecipanti, ma l’adesione a questa manifestazione contro la politica di Israele e contro “l’atteggiamento vile” del governo italiano è massiccia. La testa è giunta a piazza San Giovanni, destinazione finale del corteo, mentre la coda ancora si snodava tra Piramide, Circo Massimo e Colosseo.
Spinto dal coro “Palestina libera” il corteo è partito da Porta San Paolo a Roma dopo le 15. Migliaia di persone accompagnavano lo striscione “Stop complicità con Israele. Contro occupazione e genocidio. Con la Resistenza palestinese”, simbolo della nuova giornata di mobilitazione indetta dai movimenti palestinesi. Il fiume di manifestanti ha attraversato il centro della Capitale per approdare in piazza San Giovanni.
In corteo manifestanti di tutte le età
Nelle strade della Capitale hanno sfilato persone di tutte le età. Tra le bandiere e i cori a sostegno di Palestina libera, tra gli esponenti delle sigle sindacali con le loro bandiere – Cobas, USB, Cgil – spiccavano i volti di giovani e giovanissimi. Anche di neonati, portati nei passeggini, nonostante la folla, da giovani madri e spesso da giovani padri. C’erano bambini di tutte le età: c’è chi ha partecipato contento – un bambino neanche di 8 anni avvolto nella bandiera palestinese camminava felice a bordo di un monopattino – e chi invece sarebbe voluto tornare a casa ma si è fatto trascinare dal padre che non voleva abbandonare il corteo.
Ovviamente c’erano anche rappresentanti ‘senior’, over 70, che hanno sfilato con il loro passo tranquillo (chi si è aiutato con un bastone), qualcuno addirittura avvolto nella bandiera palestinese, con la gioia dipinta nel volto. Il lungo serpentone umano era chiuso dalle forze di polizia a garanzia dell’ordine– Per fortuna non si sono registrati problemi, anche grazie all’azione di prevenzione della polizia che ha bloccato cinque ragazzi, tutti minorenni, nei pressi del parco di Colle Oppio diretti al corteo ProPal. Ai giovani, provenienti da Pisa, dopo essere stati identificati dalla polizia di Stato, sono stati sequestrati caschi, fumogeni, bottiglie in vetro e bombolette spray.
Sequestrate anche mazze di legno, caschi e maschere antigas nel corso dei controlli, partiti questa mattina alle 7. Fermate diverse vetture: una macchina nonché due pullman a bordo dei quali sono stati rinvenuti maschere antigas, indumenti usa e getta abitualmente utilizzati per aggirare il rischio di identificazione da parte delle forze dell’ordine, oltre a aste metalliche e in legno
Slogan e striscioni controversi
Non sono mancati, purtroppo, striscioni indegni a sostegno dei terroristi. Tra gli striscioni più visibili quello con la scritta “7 ottobre resistenza palestinese”, accanto al quale sventolavano bandiere di Hamas e di Hezbollah, entrambe organizzazioni terroristiche.
Non sono mancati cartelli e slogan contro il premier Giorgia Meloni e l’esecutivo, accusati di sostenere Israele e di essere complici dei bombardamenti, ma anche cori diretti alla stampa italiana, accusata dai partecipanti di “nascondere la verità” e di fare propaganda.
Profanata statua di Papa Wojtyla
In mattinata aveva destato indignazione la profanazione della statua di Papa Wojtyla alla Stazione Termini su cui è stato scritto con lo spray “Fascista di m…”. Il gesto è stato condannato da tutto il centrodestra.
Tensione a Santa Maria Maggiore
Nel tardo pomeriggio, forte tensione a Santa Maria Maggiore, nel centro di Roma, dove sfila un troncone del grande corteo di Roma. La polizia ha fronteggiato i manifestanti con lacrimogeni e idranti, isolando il gruppo proprio accanto alla storica basilica romana. La coda del corteo, con diverse persone incappucciate, ha tentato di forzare il varco di sicurezza verso piazza Vittorio ma, di fronte al muro degli agenti in tenuta antisommossa e a una camionetta con idranti, ha fatto retromarcia proseguendo lungo il percorso. Anche gli altri poliziotti lungo il corteo hanno estratto i manganelli e osservano i manifestanti. Gli incappucciati hanno poi incendiato un cassonetto e acceso petardi. Un gruppo di manifestanti si è staccato dal corteo pro Pal e ha deviato in direzione di Santa Maria Maggiore, dove sono stati bloccati dalla polizia. Si tratta di un gruppo di circa 100 persone. Sono stati azionati gli idranti, ma non è stata posta in essere alcuna carica di alleggerimento. I poliziotti stanno andando in tenuta anti sommossa con i manganelli in mano verso San Giovanni, dov’è il cuore della manifestazione pro-Pal a Roma. E alla gente che va via urla “è pieno di black block” per far capire cosa sta succedendo.