mercoledì, Settembre 10, 2025
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Francia nel caos, inizia la protesta “Blocchiamo tutto”. Arresti e scontri a Parigi

AGI – Francia nel caos oggi con strade bloccate in molte città, manifestazioni e scuole chiuse, nell’ambito del movimento di protesta cittadina “Blocchiamo Tutto“, indetto per esprimere la rabbia sociale nel mezzo di una crisi politica. Secondo i primi resoconti delle fonti di sicurezza rilanciati da Le Figaro, al momento si registrano 154 azioni di protesta, di cui 18 blocchi di strade e autostrade e 119 raduni in numerose città che coinvolgono più di 4 mila persone.

La prefettura di polizia di Parigi ha riferito di aver già effettuato 200 arresti nella capitale e nei dintorni. Centinaia di manifestanti si sono radunati a Porte de Montreuil, dove alcuni hanno tentato di bloccare il traffico sulla tangenziale. La polizia è intervenuta e ha utilizzato gas lacrimogeni. La Cgt (Confederazione Generale dei Sindacati) ha aperto le porte delle sue sedi nazionali per “impedire che i manifestanti venissero colpiti dai gas”, ha riportato il quotidiano L’Humanite’.

Alcune tensioni si registrano anche nei pressi del noto liceo Henri IV dove la polizia è dispiegata, impedendo una protesta pacifica degli studenti, con lo slogan “Tassate i ricchi”. Più incasinata la situazione nei pressi del liceo Helene Boucher, dove gli agenti di polizia vengono presi di mira da rifiuti e pietre lanciati dagli studenti. Sempre nella capitale, molti negozianti, in particolare al centro commerciale di Les Halles, hanno barricato le proprie attività con pannelli di legno per timore di attacchi vandalici e saccheggi. Risulta finora regolare la circolazione dei treni nelle principali stazioni ferroviarie parigine.

A Marsiglia, dei gruppi di manifestanti bloccano alcuni viali e delle rotonde tra i più trafficati della città, ostacolando il traffico. Nel mirino delle proteste c’è stata anche l’azienda Eurolinks, con sede a Marsiglia, oggetto di una denuncia da parte della Lega per i diritti umani per complicità in crimini contro l’umanità nel conflitto israelo-palestinese. L’azienda fornisce componenti militari e maglie per mitragliatrici a un’importante azienda di armi israeliana.

Intorno alle 4 del mattino, dieci persone hanno appiccato il fuoco all’impresa di pulizie Pizzorno, che pulisce i quartieri settentrionali di Marsiglia, richiedendo l’intervento dei vigili del fuoco. I manifestanti hanno anche tentato di bloccare l’edificio di fronte al liceo Montgrand nel VI arrondissement di Marsiglia, vicino alla prefettura. Sulla tangenziale sud di Rennes, viene segnalata una situazione di “caos totale” che si mescola a un’atmosfera di festa, dopo che un autobus è stato dato alle fiamme.

Diverse centinaia di manifestanti, per lo più studenti, hanno installato degli altoparlanti e sul terreno sono stati posizionati graffiti con la scritta “Liberate la Palestina e il Congo”. Una fila di veicoli, fermati da posti di blocco, si estende a perdita d’occhio, facendo scattare la rabbia degli automobilisti. Altri blocchi e proteste vengono segnalati inoltre a Lione, a Nantes (ovest) e a Poitiers Sud.

Nella notte, dei cavi manomessi stanno provocando interruzioni del traffico ferroviario nella regione dell’Occitanie. A Bordeaux è stato rafforzato il dispositivo di sicurezza in vista di una manifestazione indetta per le 10.30 e una seconda attesa verso le 18. La mobilitazione cittadina “Blocchiamo Tutto” si verifica poche ore dopo la nomina alla carica di primo ministro di Sebastien Lecornu, al posto di Bayrou.

Una miriade di azioni sono previste nelle grandi città, nei piccoli centri e nelle campagne, ma l’entit’ della mobilitazione rimane incerta. Circa “80 mila gendarmi e agenti di polizia” sono mobilitati e “nessun blocco” sarà tollerato, ha avvertito il ministro dell’Interno dimissionario, Bruno Retailleau. Il capo della polizia di Parigi, Laurent Nunez, da parte sua, ha affermato di aspettarsi “azioni improvvise”, essendo il movimento “adottato dall’estrema sinistra”, ma non si aspettava che mobilitasse “la società civile”. Tra otto giorni, il 18 settembre, è stata già indetta una mobilitazione sindacale nazionale. 

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