AGI – Non si arresta lo scontro tra la Cambogia e la Thailandia. L’ultimo atto di questa conflittualità vede la Cambogia vietare l’importazione di frutta e soap opera dal paese confinante.
Le tensioni tra i due stati sono esplose a maggio, quando si è consumato uno scambio a fuoco sul confine conteso dove è rimasto ucciso un soldato cambogiano. L’incidente ha provocato un’impennata del sentimento nazionalista e azioni di rappresaglia da parte di entrambi i governi. Negli ultimi giorni la Thailandia ha imposto restrizioni al confine con la Cambogia, mentre quest’ultima ha vietato la proiezione di film thailandesi in TV e nei cinema, ha chiuso un posto di controllo al confine e ha tagliando la banda internet dalla Thailandia. Entrambi i Paesi hanno ridotto i tempi di permanenza dei visti per i visitatori dell’altro Paese.
Martedì è entrato in vigore un divieto di importazione di frutta e verdura tailandese in Cambogia. Questo fa seguito a un ultimatum dell’ex leader cambogiano Hun Sen, che ha guidato il Paese per quasi quarant’anni prima di passare il testimone al figlio nel 2023, che ha dichiarato che tali importazioni sarebbero state bloccate a meno che non fossero state rimosse le restrizioni alle frontiere thailandesi. E ieri, migliaia di cambogiani, con bandiere nazionali e foto dei leader del Paese, sono scesi in piazza a Phnom Penh per una manifestazione ufficiale a sostegno del governo.
La disputa sul confine
L’annosa disputa risale a più di un secolo fa, quando la Francia, che occupò la Cambogia fino al 1953, tracciò per la prima volta il confine terrestre. La Cambogia ha chiesto alla Corte internazionale di giustizia (CIG) di risolvere la disputa sul confine. La Thailandia, tuttavia, non accetta la giurisdizione della corte e ha dichiarato di preferire la soluzione della questione attraverso negoziati diretti.
Nel corso degli anni, la disputa ha ripetutamente alimentato i sentimenti nazionalisti in entrambi i Paesi. Nel 2003, alcuni rivoltosi hanno incendiato l’ambasciata thailandese e alcune attività commerciali thailandesi a Phnom Penh, dopo che una celebrità thailandese aveva messo in dubbio la giurisdizione sul tempio di Angkor Wat, Patrimonio dell’Umanità della Cambogia.
La Cambogia ha chiesto alla Corte internazionale di giustizia di pronunciarsi su quattro aree del confine conteso. Tra queste, Mom Bei o Chong Bok, un’area in cui si incontrano i confini di Thailandia, Cambogia e Laos e che è stata teatro dello scontro del mese scorso, oltre a tre antichi templi.
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