AGI – Cinque nuovi sospettati sono stati arrestati nell’ambito delle indagini sul furto di gioielli al Louvre. Lo ha annunciato il procuratore di Parigi Laure Beccuau in un’intervista alla radio RTL. I cinque sono stati arrestati contemporaneamente in diverse località della regione parigina intorno alle 21 di ieri, ha dichiarato il procuratore. Ancora nessuna traccia dei gioielli.
Uno degli arrestati faceva parte del commando che ha messo a segno il colpo. Lo riporta le Parisien che cita fonti informate secondo cui si tratta di uno dei due motociclisti della rapina. Era stato identificato ma non ancora localizzato dagli inquirenti, che lo avevano posto sotto sorveglianza ed era stato grazie a lui che sono stati arrestati gli altri quattro sospettati.
Il procuratore ha specificato che gli arresti sono stati effettuati a Parigi e nella Seine-Saint-Denis e che le perquisizioni effettuate non hanno ancora portato alla luce la refurtiva, riporta Le Parisien.
Per quanto riguarda i profili dei cinque individui arrestati, Laure Beccuau rimane cauta. Tuttavia, chiarisce che “uno di loro era nel mirino degli investigatori poiché c’erano prove del DNA che lo collegano alla rapina”. Gli altri arrestati sono persone “che possono fornire informazioni su come si sono svolti gli eventi”.
Parziale confessione dei due arrestati
Ieri sono stati incriminati due sospettati della rapina, il cui valore stimato è di 88 milioni di euro, arrestati sabato sera. Secondo il procuratore di Parigi hanno confessato “parzialmente e spontaneamente” il crimine.
La procuratrice ha poi sottolineato che le indagini vanno avanti ma che i gioielli rubati “non sono ancora in nostro possesso”. “Questi gioielli sono ormai invendibili”; ha avvertito Beccuau, “chiunque li acquisti sarebbe colpevole di ricettazione. C’è ancora tempo per restituirli”.
Originari di Seine-Saint-Denis, i due sospettatati erano già noti alla polizia, in particolare per furti. Il primo, 34 anni, di nazionalità algerina, viveva ad Aubervilliers; ha dichiarato agli inquirenti di aver lavorato come fattorino. Era noto per reati stradali ed era gia’ stato condannato per furto. Il secondo, 39 anni, viveva anche lui a Seine-Saint-Denis.
Ex tassista senza patente e poi fattorino, la sua fedina penale include furto aggravato. Secondo la procura di Parigi, l’uomo era sotto sorveglianza giudiziaria in un caso di rapina aggravata, per il quale dovrà comparire in giudizio il prossimo novembre presso il tribunale di Bobigny. Entrambi gli uomini sono stati rintracciati dagli inquirenti grazie alle tracce di Dna trovate, per uno su uno scooter e per l’altro su oggetti recuperati dalla polizia dopo la fuga.



