sabato, Dicembre 13, 2025
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Gli allevatori contro l’abbattimento del bestiame, strade bloccate nel sud della Francia

AGI – Dopo gli scontri con la polizia di ieri notte, continua nel Sud-Ovest della Francia la protesta degli agricoltori, che stanno bloccando le strade per protestare contro l’abbattimento del bestiame malato. I dimostranti hanno bruciato paglia o pneumatici, fatto esplodere fumogeni ed esposto striscioni. Decine di trattori sono stati posizionati per bloccare il traffico su numerosi tratti stradali. Altri hanno manifestato davanti a edifici pubblici per denunciare “decisioni sanitarie assurde e distruttive”.

All’origine di questa rabbia c’è la risposta del governo all’epidemia di dermatite nodulare emersa a fine giugno. “Per salvare l’intero settore, l’abbattimento è l’unica soluzione”, ha sostenuto il ministro dell’Agricoltura, Annie Genevard, che ha annunciato l’intenzione del governo di vaccinare “quasi un milione di animali” contro la malattia.

Strategia governativa e divisioni sindacali

Finora, la strategia del governo prevede l’abbattimento di tutto il bestiame nelle aree colpite, la limitazione degli spostamenti delle mandrie e la “vaccinazione di emergenza” entro un raggio di 50 chilometri dalla zona colpita. Alcuni agricoltori si stanno mobilitando contro questi abbattimenti diffusi, in seguito all’appello di due sindacati agricoli, il Coordinamento Rurale e la Confederazione Contadina, che chiedono una vaccinazione più diffusa. I sindacati sono però divisi. Altre due importanti sigle: Fnsea e Giovani Agricoltori, ritengono che l'”abbattimento totale sia la soluzione migliore”, perché, a loro avviso, la vaccinazione completa metterebbe il paese “in lockdown” impedendo le esportazioni.

La voce della protesta e il rischio di sterminio

“È fuori discussione che sui Pirenei animali sani e non malati vengano abbattuti semplicemente perché appartengono a una mandria da cui, presumibilmente, è emerso un animale malato”, ha dichiarato ad Afp Léon Thierry, copresidente del Coordinamento Rurale dei Pirenei Atlantici, “è innaturale. È lo sterminio di mucche e allevatori“, ha insistito il leader, che sta bloccando una strada nei Paesi Baschi, vicino alla Spagna.

Altre preoccupazioni: Mercosur e fondi PAC

Gli agricoltori protestano inoltre contro l’accordo di libero scambio in trattativa tra l’Unione Europea e il Mercosur, paventando una concorrenza sleale dovuta agli standard sanitari meno rigorosi in vigore in America Latina. Preoccupano inoltre gli imminenti tagli ai fondi della Politica Agricola Comune europea (PAC), di cui la Francia è il principale beneficiario. Gli agricoltori transalpini ricevono circa 9 miliardi di euro di aiuti all’anno, pari a due terzi del loro reddito, e rischiano ora di vedere tali fondi decurtati del 20%.

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