lunedì, Luglio 28, 2025
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Gli ex ambasciatori scrivono a Meloni: “Subito lo Stato di Palestina”

AGI – Rispetto per i contributi che arrivano da ogni parte ma si tratta di una prova di slealtà: è calato il gelo del governo sulla lettera aperta che un nutrito gruppo di ex ambasciatori ha scritto alla premier Giorgia Meloni chiedendo che si arrivi subito al riconoscimento dello Stato della Palestina.

L’iniziativa e i firmatari della lettera

Secondo una fonte dell’esecutivo l’iniziativa sarebbe partita dall’ex ambasciatore Pasquale Ferrara, direttore generale per gli affari politici e di sicurezza al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione, andato in pensione a inizio luglio, che avrebbe trovato poi la sponda di altri diplomatici. Trentacinque, in un primo momento, ma il numero è cresciuto con altre adesioni.

Tra i firmatari figurano Piero Benassi, già consigliere diplomatico a palazzo Chigi con Giuseppe Conte premier, Rocco Cangelosi, già consigliere del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, Ferdinando Nelli Feroci, diplomatico di lungo corso ed ex commissario europeo per l’industria, Pasquale Terracciano, già ambasciatore a Madrid, Londra e Mosca.

La posizione degli ex diplomatici sulla situazione a Gaza

“Ci sono momenti nella storia in cui non sono più possibili ambiguitàcollocazioni intermedie – scrivono gli ex diplomatici – questo momento è giunto per Gaza“. Nel mirino le operazioni militari israeliane a Gaza: “Gli esecrabili attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 non hanno più alcuna relazione, né quantitativa né qualitativa, con l’orrore perpetrato nella Striscia da Israele nei confronti della stragrande maggioranza di civili inermi“, la premessa. Nella lettera-appello si denuncia “la costante inosservanza della legalità internazionale e del diritto umanitario” di Tel Aviv. “Servono gesti politico-diplomatici concreti ed efficaci“, la richiesta.

Le richieste specifiche nella lettera-appello

Innanzitutto – “sospendere ogni rapporto e cooperazione, di qualunque natura, nel settore militare e della difesa con Israele“, sostenere “in sede Ue ogni iniziativa che preveda sanzioni individuali (restrizioni agli spostamenti internazionali e congelamento delle attività economico-finanziare e dei patrimoni) nei confronti dei ministri israeliani – come Smotrich e Ben G’vir – che incoraggiano e appoggiano il moltiplicarsi degli insediamenti illegali e le violenze dei coloni in Cisgiordania” e “unirsi al consenso europeo per la sospensione temporanea dell’accordo di associazione tra Israele e l’Unione Europea“. “L’iniziativa da assumere con urgenza, di altissimo significato politico e tutt’altro che meramente simbolica – aggiungono – è l’immediato riconoscimento nazionale dello Stato di Palestina, in vista della Conferenza internazionale sull’attuazione della soluzione e due Stati“.

Reazioni politiche e posizioni sull’iniziativa

“Questa decisione – sottolineano i diplomatici firmatari della missiva – confermerebbe che da parte italiana la prospettiva di “due popoli, due Stati” non “è solo uno slogan privo di senso compiuto e di qualunque credibilità, ma che si tratta di un percorso negoziale da riprendere immediatamente“. Nessun commento nella maggioranza alla lettera-appello mentre dall’opposizione si sono alzate molte voci, come quella di Elly Schlein e di Giuseppe Conte, affinché l’esecutivo dia ascolto a questa iniziativa. “Meloni schieri l’Italia dalla parte giusta della storia, non dalla parte del criminale Netanyahu e del suo complice Trump“, dice la segretaria dem. “Applausi ai nostri diplomatici che hanno dato una bella testimonianza di dignità e di vero patriottismo”, afferma l’ex premier pentastellato. Sarà la sottosegretaria agli Affari esteri Maria Tripodi a partecipare a New York alla Conferenza delle Nazioni Unite di alto livello sulla soluzione dei due Stati in Medio Oriente in programma da domani. “Forza Italia è al fianco del ministro Tajani che chiede al suo omologo israeliano di eliminare le restrizioni per far giungere gli aiuti nella striscia di Gaza. Il governo italiano, come avvenuto fin qui, sostiene la popolazione palestinese, afflitta da una terribile crisi umanitaria, ha detto l’azzurra Deborah Bergamini. “L’Italia è per la soluzione due popoli e due Stati ma il riconoscimento del nuovo stato palestinese deve avvenire in contemporanea con il riconoscimento da parte loro dello Stato di Israele“, aveva spiegato in occasione del Consiglio nazionale di FI il responsabile della Farnesina, “a noi interessa la pace, non la vittoria di uno sull’altro”.

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