AGI – I ribelli Houthi dello Yemen hanno dichiarato di aver attaccato la portaerei USS Abraham Lincoln e altri due cacciatorpediniere statunitensi che si stavano preparando per colpire obiettivi del movimento nello Yemen dal Mar Arabico e dal Mar Rosso. Il portavoce militare degli Houthi, Yahya Sarea, ha detto in una dichiarazione che i ribelli hanno lanciato “una serie di missili da crociera e droni” contro la USS Abraham Lincoln “mentre il nemico americano si preparava a condurre operazioni ostili” contro le posizioni degli insorti nello Yemen.
“L’operazione ha raggiunto con successo i suoi obiettivi e ha vanificato l’operazione che il nemico americano stava preparando contro il nostro Paese”, ha detto il portavoce, aggiungendo che la portaerei si trovava nel Mar Arabico ma non ha fornito dettagli sull’attacco.
“Ci saranno conseguenze per questo attacco sconsiderato”, ha replicato il portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder, commentando l’azione degli Houthi. Lo stesso Pentagono ha precisato che i ribelli Houthi hanno preso di mira due cacciatorpediniere statunitensi con droni e missili mentre transitavano nello stretto di Bab al-Mandab, ma le navi da guerra hanno respinto gli attacchi.
Gli Houthi hanno iniziato a colpire le navi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden nel novembre 2023, come conseguenza della devastante guerra di Israele a Gaza, che i gruppi militanti di diversi Paesi hanno citato come giustificazione per gli attacchi. Le navi da guerra statunitensi “sono state attaccate da almeno otto sistemi aerei unidirezionali senza equipaggio, cinque missili balistici antinave e tre missili da crociera antinave, che sono stati ingaggiati e sconfitti con successo – ha dichiarato Ryder -. Le navi non sono state danneggiate, nessun ferito”.
I ribelli yemeniti sostengono da tempo che i loro attacchi – un’importante sfida alla sicurezza internazionale che minaccia un’importante rotta di navigazione – sono per solidarizzare con i palestinesi di Gaza. La rabbia per la campagna militare in corso di Israele nel piccolo territorio costiero, iniziata dopo un attacco senza precedenti di Hamas il 7 ottobre, ha alimentato la violenza che coinvolge gruppi sostenuti dall’Iran in Libano, Iraq, Siria e Yemen. Gli Stati Uniti e altri Paesi hanno dispiegato navi militari per proteggere la navigazione dagli attacchi degli Houthi, ma gli attacchi diretti alle navi da guerra americane sono relativamente rari. Le forze di Washington hanno anche effettuato frequenti attacchi aerei contro gli Houthi nel tentativo di ridurre la loro capacita’ di colpire le navi e hanno cercato di sequestrare le armi prima che raggiungessero i ribelli, ma i loro attacchi sono continuati.
Ryder ha dichiarato che le forze statunitensi hanno effettuato diversi attacchi aerei durante il fine settimana contro le strutture di stoccaggio delle armi degli Houthi. “Queste strutture ospitavano una serie di armi convenzionali avanzate utilizzate dagli Houthi sostenuti dall’Iran per colpire le navi militari e civili statunitensi e internazionali che navigano in acque internazionali”, ha spiegato il portavoce del Pentagono sottolineando che sono stati coinvolti sia l’aviazione che la marina statunitensi. Lunedì 11 novembre le forze statunitensi hanno attaccato anche i gruppi sostenuti dall’Iran in Siria, in risposta agli attacchi con droni e razzi contro le truppe americane nel Paese il giorno precedente. Gli attacchi non hanno causato vittime americane, secondo Ryder, che ha detto di non avere informazioni da fornire sul fatto che i successivi attacchi americani abbiano ucciso o ferito militanti.