AGI – Partirà venerdì a New York alla presenza di Donald Trump la 45ma edizione della Ryder Cup che fino a domenica 26 settembre metterà di fronte il Team Usa del capitano-giocatore Keegan Bradley e il Team Europe di Luke Donald. Il Bethpage State Park Golf Course di Long Island, teatro della sfida, è noto per la difficoltà del percorso e il tifo rumoroso.
Il presidente americano, grande appassionato di golf, ha rivendicato il merito di aver “salvato” la Ryder Cup con l’ordine esecutivo con cui ha bloccato uno sciopero dei lavoratori della ‘Long Island Rail Road’ che avrebbe paralizzato i trasporti nell’area. Il Team Usa punta alla rivincita dopo la sconfitta di due anni fa al Marco Simone Golf & Country Club, alle porte di Roma.
Il Team Europe cercherà il bis e un successo che, oltreoceano, manca dal 2012, il ‘miracolo di Medinah’, in Illinois, quando vinse rimontando da 4-10. Le squadre saranno annunciate solo giovedì sera ma già dalla prima gara di doppio ‘foursome’ di venerdì mattina si capirà qualcosa perché è da sempre un indicatore per capire chi potrebbe vincere. A Roma il Team Europe si portò subito sul 4-0, indirizzando la sfida.
La Ryder Cup è una storia quasi centenaria, iniziata nel 1927: fino al 1971 la sfida biennale metteva di fronte Usa e Gran Bretagna ma dal 1979 alle isole britanniche è stato incorporato tutto il resto dell’Europa continentale. Si parte mercoledì con l’All Star Match, sfida su 10 buche che vedrà protagonisti, tra gli altri, personaggi dello sport, della musica, dello spettacolo e del cinema come John McEnroe, Eli Manning, Pau Gasol, Toni Kukoc, Catherine Zeta-Jones e Tom Felton. Giovedì 25 ci sarà la cerimonia di apertura.
Nelle giornate di venerdì e sabato sono in programma un totale di 16 incontri, otto al giorno, di doppio rispettivamente con formula foursome (al mattino) e fourball (nel pomeriggio). Domenica 28 la sfida si deciderà con i 12 match di singolo. Saranno in totale 28 i punti in palio e all’Europa, in qualità di detentrice del titolo, ne basteranno 14 (e quindi anche un pareggio) per conservare il trofeo.
Per la compagine europea, rispetto al 2023, due soli cambi. Il primo riguarda il danese Rasmus Hojgaard, che ha preso il posto del fratello gemello Nicolai. L’altro è relativo ai vicecapitani, con lo svedese Alex Noren preferito al belga Nicolas Colsaerts. Ci sarà anche un po’ d’Italia con i fratelli Edoardo e Francesco Molinari, entrambi confermatissimi nello staff di Donald.
Il nordirlandese Rory McIlroy (all’ottava Ryder Cup in carriera), lo scozzese Robert MacIntyre, gli inglesi Tommy Fleetwood, Justin Rose e Tyrrell Hatton, oltre a Hojgaard (unico debuttante nel Team Europe), si sono qualificati di diritto attraverso l’apposita classifica. Mentre l’irlandese Shane Lowry, lo spagnolo John Rahm, l’austriaco Sepp Straka, il norvegese Viktor Hovland, lo svedese Ludvig Aberg e l’inglese Matt Fitzpatrick hanno ricevuto una wild card.
Saranno invece quattro i ‘rookie’ del team Usa: Ben Griffin, Russell Henley, JJ Spaun e Cameron Young. A completare il team Sam Burns, Patrick Cantlay, Bryson DeChambeau, Harris English, Collin Morikawa, Xander Schauffele, Justin Thomas e Scottie Scheffler, numero 1 del World Ranking.