sabato, Ottobre 4, 2025
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Hamas apre, Israele riduce l’offensiva su Gaza. Trump: “Giorno speciale”

AGI – Prima l’ultimatum lanciato da Donald Trump: Hamas accetti il piano per Gaza entro domenica o sarà l’inferno. Poi la risposta di Hamas: il piano non può essere attuato senza negoziati, ma si dice pronto a rilasciare tutti gli ostaggi, proprio come prevede il piano in 20 punti proposto dal presidente Usa.

Hamas inoltre spiega di essere disponibile ad avviare immediatamente negoziati sui dettagli della proposta americana e a trasferire il controllo della Striscia di Gaza a un ente palestinese, sulla base di un sostegno arabo e islamico. È a questo punto che arrivano le nuove parole di Trump: Hamas sembra pronto per una pace duratura, Israele deve smettere immediatamente di bombardare Gaza.

Uno ‘scambio’ di dichiarazioni che vengono subito accolte con favore dalle principali cancellerie europee e internazionali, che intravedono un effettivo percorso verso la pace. “Il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi sono a portata di mano”, affermano prima il presidente francese Macron e poi il cancelliere tedesco Merz, mentre la premier Meloni assicura che “l’Italia è pronta a fare la sua parte”, e il premer britannico Starmer parla di “significativo passo avanti”.

I negoziatori di Qatar e Egitto accolgono con “favore” gli ultimi sviluppi e fanno sapere di aver avviato colloqui in coordinamento con gli Stati Uniti per “completare le discussioni sul piano volto a garantire la fine della guerra”.

Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, “esorta tutte le parti a cogliere l’opportunita’ per porre fine al tragico conflitto a Gaza”. È già notte quando il portavoce di Hamas, Taher al-Nounou, definisce “incoraggianti” le dichiarazioni del presidente Trump sulla cessazione immediata dei bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza.

Hamas, afferma, “è pronta ad avviare immediatamente i negoziati per ottenere uno scambio di prigionieri, porre fine alla guerra e garantire il ritiro dell’esercito” israeliano “dalla Striscia di Gaza”. Intanto, da Israele si fa sapere che il primo ministro Benyamin Netanyahu è rimasto “sorpreso” dalla dichiarazione del presidente degli Stati Uniti, che si è detto convinto che Hamas sia “pronto per una pace duratura”, invitando poi Israele a interrompere immediatamente gli attacchi a Gaza, mentre il leader dell’opposizione israeliana, Yair Lapid, coglie “l’opportunita’” di porre fine alla guerra e liberare gli ostaggi e invita quindi Netanyahu ad “aderire”.

Anche il Forum delle famiglie degli ostaggi chiede a Bibi di avviare “immediatamente i negoziati”. È quasi l’una di notte in Italia quando Trump torna a parlare. Lo fa in un video postato su Truth. Poche parole ma significative: “Oggi è un giorno davvero speciale, forse davvero senza precedenti”. “Vedremo come andrà a finire. Ora bisogna mettere nero su bianco l’accordo finale”, afferma. “Siamo vicini a ottenere la pace e tutti saranno trattati in modo equo”, garantisce il presidente Usa. “È un grande giorno, stiamo ottenendo che gli ostaggi tornino a casa”, “non vedo l’ora che gli ostaggi possano tornare a casa dai loro genitori”, aggiunge, per poi concludere ringraziando i “paesi che hanno consentito di raggiungere questi risultati, Qatar, Turchia, Arabia Saudita e molti altri”.

“Un aiuto enorme” da parte di “tutti i paesi, uniti per la fine della guerra, siamo molto vicini a raggiungere questo obiettivo”. Passano quasi due ore e da Netanyahu arriva un’apertura: “Israele è pronto all’immediata attuazione della prima fase del piano di Trump per il rilascio immediato di tutti gli ostaggi”, dichiara l’ufficio del primo ministro, che assicura: “Continueremo a lavorare in piena collaborazione con il presidente Trump e il suo team per porre fine alla guerra in conformita’ con i principi stabiliti da Israele, che corrispondono alla visione di Trump per porre fine alla guerra”.

Per il presidente turco Recep Tayyip Erdogan “la risposta di Hamas rappresenta un passo costruttivo” e adesso “Israele deve immediatamente cessare tutti i suoi attacchi”. Ma è la notizia che arriva dai vertici militari israeliani a lasciar sperare che si sia aperto più di uno spiraglio: sarebbero infatti state date istruzioni all’esercito di ridurre al minimo l’operazione militare a Gaza City, in modo che sia “solo difensiva”, riportano alcuni media locali, tra cui l’emittente pubblica Kan News e l’emittente dell’esercito Army Radio, secondo la quale l’ordine prevede che le operazioni vengano ridotte al “minimo”, ordine emesso dopo colloqui notturni tra funzionari israeliani e statunitensi. A confermare è lo stesso Idf, su Telegram, che riferisce di una “riunione speciale durante la notte convocata dal capo di Stato Maggiore che “ha dato istruzioni di accelerare la preparazione per l’attuazione della prima fase del piano Trump per il rilascio degli ostaggi”.

E “durante la notte il capo di Stato Maggiore ha convocato una riunione speciale alla luce dei recenti sviluppi. Vi hanno partecipato il vice capo di Stato Maggiore, il capo della Direzione delle operazioni, il capo della Direzione intelligence, il capo della Direzione pianificazione, i vertici degli Ostaggi e Persone scomparse, il coordinatore delle attività governative nei territori, il comandante del Comando Sud e il comandante dell’Aeronautica militare”. 

 

 

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