AGI – L’ultimo corpo restituito ieri sera da Hamas a Israele è stato identificato come quello di Eliyahu “Churchill” Margalit, 75 anni, residente nel kibbutz di Nir Oz. Lo ha riferito l’Hostage Family Forum, citato dal quotidiano Times of Israel.
Secondo la ricostruzione dei fatti, Margalit è stato assassinato dai terroristi di Hamas nel kibbutz Nir Oz il 7 ottobre 2023 e il suo corpo è stato rapito. Anche sua figlia, Nili Margalit, 40 anni, era stata rapita il 7 ottobre ed è stata rilasciata dalla prigionia di Hamas il 30 novembre. Margalit lascia la moglie Daphna, i figli Noa, Danny, Nili e tre nipoti.
I familiari hanno raccontato che quel fatidico sabato 7 ottobre Eliyahu ha lasciato casa presto per dare da mangiare ai suoi amati cavalli nella stalla del kibbutz e che anche i suoi cavalli sono stati portati via con lui. Eliyahu è stato responsabile per molti anni del bestiame di Nir Oz.
Dopo la restituzione del corpo di Margalit, 18 corpi di prigionieri morti rimangono ancora nella Striscia di Gaza; in 28 erano ancora trattenuti nell’enclave palestinese all’inizio dell’attuale cessate il fuoco
Netanyahu avverte Hamas, “il tempo stringe”
Nel frattempo, l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu chiede ad Hamas di “rispettare” il piano in 20 punti, in particolare sulla restituzione dei corpi degli ostaggi uccisi e sul disarmo del gruppo terroristico. “Hamas dovrebbe rilasciare tutti gli ostaggi nella fase 1. Non l’ha fatto. Hamas sa dove si trovano i corpi dei nostri ostaggi. Hamas deve essere disarmato in base a questo accordo. Senza se e senza ma. Non l’ha fatto. Hamas deve aderire al piano in 20 punti. Il tempo stringe“, si legge nella dichiarazione dell’ufficio del primo ministro rilanciata dal quotidiano Times of Israel.
Nella stessa nota, l’ufficio di Netanyahu ha affermato che “Israele è impegnato a rispettare l’accordo di cessate il fuoco con Hamas e continua a rispettare la propria parte del piano”.