AGI – I B-2 che secondo il presidente americano Donald Trump hanno cancellato ogni eventuale ambizione iraniana di dotarsi di armi nucleare hanno il loro primo antenato in Turchia. I primi esperimenti della tecnologia impiegata in questi velivoli totalmente invisibili ai radar, capaci di volare per 37 ore consecutive e sganciare 25 tonnellate chili di esplosivo, furono fatti contemporaneamente negli Usa e in Turchia nel lontano 1948: 77 anni prima dell’attacco all’Iran, nei cieli della capitale turca Ankara compiva il suo primo volo di prova il turco THK-13.
Progettato dall’associazione dell’aeronautica turca (Turk Hava Kurumu – Thk) per permettere alle forze aeree di Ankara di compiere un salto di qualità, il Thk-13 mirava a essere invisibile ai radar come il B-2. E anche il suo design ricorda molto quello del moderno super bombardiere stealth. Padre del progetto fu Yavuz Kansu, un ingegnere non a caso formatosi negli Usa dove era rimasto affascinato dall’idea di dare una forma nuova agli aerei da guerra: via la coda e la fusoliera a vista, ricerca della massima efficienza aerodinamica e della invisibilità ai radar.
Al ritorno in Turchia, Kansu presentò una proposta che la Thk approvò senza esitazioni il 31 gennaio 1948. Un progetto visionario, l’occasione per portare le forze armate turche a un livello tecnologico così avanzato era troppo ghiotta. Ma forse anche un po’ troppo futuristica per l’epoca. E onerosa. La fase di realizzazione fu portata avanti in maniera improvvisata e azzardata: aspetti tecnici come il corretto bilanciamento risultarono irrisolti alle prime sperimentazioni. Testare il velivolo nelle gallerie del vento francesi, le uniche all’epoca per questi esperimenti, era un’opzione che le debilitate casse di un Paese come la Turchia non poterono prendere in considerazione.
Ciononostante il primo prototipo fu pronto nel luglio del 1948. A fine agosto il Thk-13 compì il suo primo volo sui cieli della capitale Ankara. Un’esibizione che avrebbe dovuto impressionare la politica e garantire sostegno e fondi al progetto. Non andò proprio come sperato. Un problema all’aliante destro costrinse a un atterraggio di emergenza nelle campagne della capitale turca. Nel frattempo, gli Stati Uniti portavano avanti la loro di sperimentazione sul gemello americano del Thk-13, il Yb-49. Con ben altri mezzi ma non con miglior sorte. Anzi. Nel volo di prova, sempre nel 1948, il velivolo si schiantò e persero la vita i due piloti. Il governo americano decise allora di accantonare il progetto.
Non si fermarono invece i turchi che appena un mese dopo la falsa partenza progettarono un volo di oltre mille chilometri fino alla città di Mardin, al confine con la Siria. Ma di nuovo un fallimento. Nonostante i test preliminari a terra, il pilota Cemal Uygun si schiantò, ancora una volta per un problema all’aliante destro.
La stampa criticò duramente Kansu e il progetto, la politica prese le distanze. Kansu dal canto suo accuso’ Uygun, che denunciò un difetto nell’assetto, di essere un pilota inesperto. L’indagine rivelò la presenza di una ganascia nell’ala destra, una svista ridicola che ha segnato la storia dei velivoli militari.
Intanto il panorama politico in Turchia era cambiato e Ankara dirottò i soldi del piano Marshall sull’mportazione degli aerei da guerra. Un cambio di rotta che fu accompagnato da roventi polemiche interne tra chi mirava all’indipendenza militare e chi all’alleanza con gli americani. Polemiche destinate a trascinarsi per tutta la storia della Turchia, al punto da ispirare la strategia del presidente Recep Tayyip Erdogan, che ha incrementato la produzione di armi al punto da ridurre la dipendenza dall’estero dall’80% al 20%.
Ma la storia del Thk-13 non finì con gli anni Cinquanta. Quella tecnologia e quelle idee sono state recuperate, a partire dalla fusoliera integrata e dalla riduzione della coda. Oggi rendono invisibili i famigerati droni turchi Tb-2 Bayraktar, esportati in 51 Paesi, i nuovi AnkaIII da combattimento e i jet da guerra Kaan, in fase di test. Lo stesso è accaduto negli Stati Uniti. A partire dal 1990 sono state recuperati i progetti dell’Yb-49 e sviluppate nuove tecnologie che hanno portato alla messa a punto dei B-2.