giovedì, Ottobre 23, 2025
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I manipolatori usano il contatto fisico per controllare il partner

AGI – Non tutti gli abbracci sono segni d’amore. Un nuovo studio della Binghamton University (State University of New York), pubblicato su Current Psychology, rivela che le persone con tratti di personalità “oscuri”narcisismo, psicopatia e machiavellismo – tendono a usare il contatto fisico per manipolare e controllare il partner. La ricerca, coordinata dallo psicologo Richard Mattson, ha coinvolto oltre 500 studenti universitari per analizzare come il tocco venga percepito e utilizzato nelle relazioni intime.

I risultati mostrano che chi possiede elevati livelli di tratti “dark triad” impiega gesti apparentemente affettuosi – come abbracci, carezze o prese di mano – non per creare intimità, ma per influenzare l’altro o rafforzare il proprio potere nella relazione. “Non abbiamo solo identificato un uso problematico del tatto, ma lo abbiamo collegato al tipo di persona incline a sfruttarlo a proprio vantaggio, anche a discapito del partner”, spiega Mattson.

“Il contatto fisico è potente: può generare benessere, ma può anche essere uno strumento di controllo.” Lo studio evidenzia differenze significative tra uomini e donne. Negli uomini, la ricerca di contatto è spesso legata all’insicurezza relazionale: chi teme di perdere il partner tende a usare il tatto per rassicurarsi. Al contrario, gli uomini che rifiutano l’intimità fisica risultano più distaccati, indipendentemente dai tratti di personalità.

Nelle donne con tratti manipolativi, invece, emerge una doppia dinamica: non gradiscono essere toccate, ma utilizzano il contatto per ottenere attenzione o gestire le emozioni del partner. Le persone con forti tratti della triade oscura – osservano gli autori – presentano spesso relazioni brevi, instabili e caratterizzate da conflitti. “Alla base di questi tratti c’è un orientamento ego-centrico: prima io, poi tu,” afferma Mattson.

“Questo si riflette anche nel modo in cui si esprimono affetto e intimità.” Secondo i ricercatori, i risultati aprono nuove prospettive cliniche: il contatto fisico, se usato consapevolmente, potrebbe essere integrato in interventi psicologici per migliorare le dinamiche relazionali e ridurre i comportamenti manipolativi. “Il tocco può avere effetti terapeutici anche per chi lo vive con disagio,” conclude Mattson. “Comprendere come viene distorto nelle relazioni può aiutarci a insegnare modi più sani e reciproci di esprimere affetto.”

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