venerdì, Giugno 13, 2025
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I profumi di cibo fanno venir fame

AGI – Scoperta nei topi una connessione diretta tra il naso e un gruppo specifico di cellule nervose nel cervello, localizzate nel setto mediale, che vengono attivate dall’odore del cibo e, una volta attivate, inducono una sensazione di sazietà. Lo rivela uno studio condotto da un gruppo di ricerca dell’Istituto Max Planck per la biologia dell’invecchiamento, pubblicato su Nature Metabolism

Scoperta della connessione diretta

I risultati mostrano che queste cellule nervose rispondono rapidamente all’odore del cibo, riducendo l’appetito entro pochi secondi grazie al collegamento diretto con il bulbo olfattivo. Quando i topi iniziano a mangiare, però, l’attività di queste cellule viene inibita.

Differenze tra topi magri e obesi

Nei topi magri, l’attivazione di queste cellule porta a un consumo minore di cibo, suggerendo che il senso dell’olfatto contribuisce a regolare l’appetito anticipando il pasto. Al contrario, nei topi obesi questo meccanismo non funziona: le cellule nervose non si attivano in risposta agli odori del cibo, e i topi non sperimentano la stessa sensazione di sazietà, continuando a mangiare senza riduzione dell’appetito. Ciò indica che l’obesità altera la percezione olfattiva e la risposta cerebrale associata.

Prospettive future

“Questa scoperta apre nuove prospettive per trattamenti personalizzati dell’obesità, considerando come l’odore del cibo possa influenzare l’appetito in modi diversi a seconda del peso corporeo“, ha detto Sophie Steculorum, responsabile dello studio. “Sebbene nel cervello umano esista un gruppo di cellule simile, non è ancora noto se risponda agli odori del cibo nello stesso modo osservato nei topi”, ha aggiunto Steculorum.

Il lavoro evidenzia l’importanza dell’olfatto nella regolazione dell’appetito e suggerisce che manipolare la percezione degli odori potrebbe diventare una strategia per controllare l’assunzione di cibo e combattere l’obesità.

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