AGI – È la resurrezione il significato teologico di San Giovanni in Laterano. Ma perché la basilica esprime la vita nuova? Alle spalle della “madre di tutte le chiese” si trova una costruzione meno imponente e più contenuta: San Giovanni in Fonte. È il primo battistero della cristianità voluto – è scritto nei manuali di storia – dall’imperatore Costantino negli anni 320-325. Battisteri e acquasantiere sono sempre stati simbolo del principio. Per esempio, nel sacramento del Battesimo l’acquasanta prepara l’anima alla vita nuova. Oppure, prima della Messa ci si bagna la mano per lavarsi dei peccati e farsi il segno della croce per preparare il fedele a “sedersi” alla mensa cristiana. San Giovanni in Fonte è a pianta ottagonale, dentro e fuori.
All’esterno la superficie dei laterizi è liscia e monocolore (concedendosi qualche variazione nei toni). All’interno, invece, è una magnificenza di marmi policromi. Ma, soprattutto, la scultura del battistero contiene anche altri significati. La forma ha otto lati: sette sono i giorni della creazione, l’ottavo è quello della rinascita; otto sono le beatitudini evangeliche e altrettante le colonne di marmo attorno alla vasca. Inoltre, in architettura il numero dell’infinito esprime spazio e tempo eterni: non cambiano mai e sono per sempre. Quindi, entrare in sintonia col battistero vuol dire rinascere in un altro tempo e in un altrove.
L’immersione nell’acqua battesimale è il gesto visibile della rinascita. Un tempo il Battistero di San Giovanni al Fonte era circondato dalla scultura di un cervo che si abbevera: l’anima cristiana alla ricerca della purificazione. A Roma tutte le chiese appartengono al sacro ma alcune più di altre custodiscono un significato che le rende tappe fondamentali di un itinerario religioso evidente alla luce della fede. E il senso più ampio del Laterano, appunto, è quello della resurrezione. Le altre basiliche e i loro simboli: Santa Maria Maggiore la Nascita, Santa Croce in Gerusalemme la Passione del Salvatore e Santo Stefano Rotondo l’Apocalisse. Quattro momenti “storici” per la Chiesa.