AGI – Jannik Sinner si è ritirato dal torneo di Shanghai, di cui era campione uscente. Dopo due set, il primo vinto e il secondo perso, contro l’olandese Tallon Griekspoor, il numero due del mondo ha sofferto di problemi muscolari a entrambe le gambe, che ne hanno ridotto fortemente la mobilità fino a zoppicare.
Non è servito l’intervento del fisioterapista: il tennista altoatesino ha dovuto rinunciare ed è uscito dal campo tra gli applausi sostenuto dai suoi collaboratori. Per Griekspoor è la prima vittoria su sette sfide complessive con l’altoatesino.
L’azzurro aveva vinto il primo set per 7-6 (3). Poi nella seconda frazione è arrivato a due punti dal match, prima di arrendersi per 7-5. Infine, nella terza frazione ha cominciato ad accusare problemi, soprattutto per crampi alla gamba destra. Quindi, sul 3-2 in favore dell’olandese, è stato costretto ad alzare bandiera bianca. Agli ottavi quindi Tallon Griekspoor, 31 del ranking Atp e 27esima forza del tabellone.
Rune, “volete il morto?”
Il ritiro di Jannik Sinner per problemi muscolari è destinato a riaccendere la polemica sul torneo di Shanghai per il caldo e l’umidità soffocanti che hanno causato grosse difficoltà agli atleti. “Perchè l’Atp non ha una regola sul calore? Volete che un giocatore muoia in campo?”, ha tuonato Holger Rune durante un ‘medical time out’ dopo 31 minuti della partita poi vinta contro Ugo Humbert.
Il danese era visibilmente provato. “Stavo davvero soffrendo”, ha poi spiegato, “ma non è durato a lungo e sono migliorato, siamo europei, non siamo abituati a queste condizioni, e mi sono detto che sarebbe stato difficile anche per il mio avversario”. Il Masters 1000 di Shanghai è stato definito da alcuni una sorta di ‘Survivor’: Taylor Fritz ha rischiato il collasso in campo prima di arrendersi a Giovanni Mpetshi Perricard, David Goffin si è ritirato mentre l’argentino Francisco Comesana e Yunchaokete Bu hanno ceduto di schianto nel finale delle sfide contro Lorenzo Musetti e Luciano Darderi, stravolti dal caldo.
Per Sinner addio (momentaneo) al numero 1?
Le immagini hanno fatto il giro del mondo: Jannik Sinner piegato in due, costretto ad appoggiarsi alla sua racchetta per non cadere. Poi cerca di camminare, zoppica, si massaggia, chiede l’intervento del fisioterapista. E ancora, dopo ogni palla colpita, ormai altrettante stilettate, la smorfia di dolore e, ancora, quella racchetta usata a mo’ di bastone. Il ritiro del numero 2 del mondo a Shanghai, al terzo set di una tiratissima partita contro l’olandese Griekspoor, fa notizia non solo per il forfait in sé (il settimo in carriera per motivi fisici) ma anche per la dinamica da psicodramma, con il pubblico col fiato sospeso a ogni punto, mentre il campione altoatesino era sempre più sofferente. Fino al ritiro, con le gambe devastate dai crampi a cui non è sicuramente stato indifferente il caldo afoso e umido di Shanghai, pagato duramente già da diversi partecipanti, tanto che Rune è sbottato: “Volete il morto?”. Un ritiro giunto quando la partita era sullo score di 6-7 (3) 7-5 3-2 in favore di Griekspoor.
Impatto sulla classifica ATP
L’uscita di Sinner dal campo, portato letteralmente a braccia dai due fisioterapisti tra gli applausi del pubblico cinese, ha fatto rumore, ma soprattutto ha fatto smottare la classifica ATP dell’azzurro, che a Shanghai l’anno scorso aveva vinto. Jannik perde per strada ben 950 punti (i 1.000 della vittoria del 2024 meno i 50 rimediati al secondo turno contro Altmeier), mentre l’eterno rivale Alcaraz, che a Shanghai non è andato proprio causa caviglia malconcia, ne perde solo 200 essendosi l’anno scorso fermato ai quarti.
Si allarga la forbice con Alcaraz
La forbice tra i due dunque si allarga, con lo spagnolo in testa a 11.340 punti e l’italiano secondo a 10.000. Un gap che azzera ormai le chances per Sinner di tornare in vetta entro quest’anno: se ne riparlerà nel 2026. Ora per lui dieci giorni di riposo e allenamento, prima di presentarsi al torneo non ufficiale (ma assai lucroso) del Six Kings Slam in Arabia Saudita, in programma a partire dal 15 ottobre, e poi il gran finale di stagione con le Finals a Torino e la Coppa Davis.