sabato, Luglio 27, 2024
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Il Cile si unisce al Sudafrica nella causa contro Israele

AGI – Il presidente del Cile, Gabriel Boric, ha annunciato che il suo paese sosterrà il Sudafrica davanti alla Corte internazionale di giustizia nella causa contro Israele per l’operazione militare a Gaza. “Ho deciso che il Cile diventerà parte in causa e sosterrà il caso che il Sudafrica ha presentato contro Israele davanti alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja, nel quadro della Convenzione delle Nazioni Unite sul genocidio”, ha detto Boric in un messaggio al Congresso. “Ci sono già più di 35.000 morti, una situazione umanitaria catastrofica e le infrastrutture di Gaza praticamente devastate”, ha affermato “questi atti richiedono una risposta ferma da parte della comunità internazionale”. Il governo cileno aveva condannato il recente attacco delle truppe israeliane contro un campo per sfollati palestinesi a Rafah, nella Striscia di Gaza, chiedendo allo stesso tempo “l’immediata sospensione dell’offensiva militare”.

 

 

Nell’ambito di un discorso in Parlamento per illustrare il bilancio delle azioni del governo e la delineazione delle politiche future, il presidente ha anche denunciato l’invasione russa dell’Ucraina e le violazioni dei diritti umani in Nicaragua e Venezuela, prima di sottolineare che il suo Paese “non abbandonerà mai la sua vocazione al dialogo e alla comprensione per garantire un ordine globale stabile e pacifico”, con una fragorosa ovazione da parte di tutta l’aula. “Gli atti a Gaza richiedono una risposta da parte della comunità internazionale. Per questo motivo, oltre al sostegno umanitario che abbiamo dato alla Palestina, al richiamo del nostro ambasciatore in Israele e alla presentazione, insieme al Messico, di un deferimento della situazione in Palestina alla Corte penale internazionale, ho deciso che il Cile si unirà e sosterrà la causa intentata dal Sudafrica contro Israele davanti alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia, nel quadro della Convenzione delle Nazioni Unite sul genocidio”. 

 

“Abbiamo partecipato in maniera straordinaria all’elaborazione della Dichiarazione universale dei diritti umani. E quando questi diritti sono stati violati in Cile, abbiamo ricevuto la solidarietà di tutte le nazioni e i popoli del mondo. Tutto questo ha dato vita a un impegno storico che il Cile non abbandonerà in nessun caso” 

 

A gennaio, il Cile, insieme al Messico, ha presentato una richiesta al procuratore della Corte penale internazionale (CPI) per indagare su possibili crimini di guerra nel contesto del conflitto tra Israele e Hamas. Boric ha più volte ritenuto che cio’ che accade a Gaza “non ha alcuna giustificazione” o è “semplicemente inaccettabile”. Il Cile riconosce dal 2011 lo Stato palestinese. Il presidente ha anche annunciato che il suo governo esproprierà parte della Colonia Dignidad (260 km a sud di Santiago), un’enclave tedesca fondata da un’ex infermiere nazista e nella quale Pinochet deteneva prigionieri politici. Colonia Dignidad era stata fondata nel 1961 dall’ex caporale nazista Paul Schaefer. Il luogo è stato presentato come un’idilliaca città familiare, ma in realtà Schaefer regnava brutalmente su centinaia di persone, sottoponendola alla schiavitù o infliggendo abusi sessuali ai bambini. Dopo la fuga di Schaefer nel 1997, i cileni scoprirono che l’enclave tedesca era stata un inferno anche per gli oppositori della dittatura di Augusto Pinochet: poiché molti di loro vi furono torturati o scomparvero. Arrestato nel 2005 in Argentina, Paul Schaefer morì in carcere nel 2010.  

 

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