AGI – È stato inaugurato un nuovo settore museale nell’ipogeo est dell’Anfiteatro Flavio. Il Parco archeologico del Colosseo ha presentato alla stampa un nuovo allestimento espositivo (aperto al pubblico da qualche giorno), che completa il progetto museografico complessivo dei sotterranei del Colosseo, curato da Alfonsina Russo, Federica Rinaldi e Barbara Nazzaro.
Un percorso dedicato agli spettatori dell’arena
Nel 2023 era stata aperta al pubblico l’area orientale dei sotterranei, che racconta la storia dei gladiatori, attraverso la valorizzazione (con una proiezione olografica) del criptoportico di collegamento con la palestra di allenamento (Ludus Magnus) e l’esposizione di mosaici, reperti lapidei e lucerne. Questa nuova apertura, invece, è dedicata agli spettatori, un pubblico di oltre 50mila persone che sedevano sui gradini della cavea per assistere agli spettacoli dell’Imperatore.
Reperti dagli scavi del sistema idraulico
In quest’area è esposto per la prima volta il materiale archeologico rinvenuto durante i lavori al sistema idraulico sottostante la piazza, antico e moderno, coordinati dal PArCo a partire dal 2022. Nello scavo del collettore idraulico ipogeo nella porzione meridionale del Colosseo sono stati liberati 70 metri di stratigrafia. All’interno sono stati ritrovati reperti depositati come rifiuti: resti animali e vegetali, anfore, lucerne, monete, oggetti di uso quotidiano.
La vita quotidiana degli spettatori
Gli oggetti perduti, tornati alla luce, testimoniano le abitudini degli spettatori: cura del corpo, gioco d’azzardo, scommesse e maledizioni contro i rivali. Lo raccontano spilloni per capelli, pettini, aghi da cucito, spolette, stuzzicadenti, dadi, tavolette plumbee, pedine e monete del tardo impero.
Reperti rari e oggetti rituali
Tra i reperti di maggior valore: un anello d’oro e una laminetta plumbea della categoria delle defixiones, datata al III-IV secolo d.C., con raffigurazioni di scudo e albero secco tra fulmini. Nei condotti fognari è stata ritrovata anche una moneta di oricalco (lega di rame e zinco) emessa da Marco Aurelio per celebrare i dieci anni di regno.
Tecnologia e animali nell’arena
Esposti anche reperti tecnologici legati agli elevatori che facevano comparire i protagonisti nell’arena. Sono stati identificati animali domestici (tori, buoi, cavalli, cani), animali selvatici esotici (leoni, leopardi, struzzi) e locali (orsi, lupi, cinghiali). L’orso era il più utilizzato, soprattutto in età tardoantica, per le esibizioni di animali ammaestrati.
Un progetto di valorizzazione continua
La nuova area museale rientra in un progetto di ridefinizione del percorso turistico, per approfondire la storia e cultura del tempo attraverso la provenienza dei reperti. “Tutela, ricerca e valorizzazione sono i tre pilastri di ogni museo”, dichiara Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico del Colosseo.
Collaborazioni scientifiche e prossime pubblicazioni
Il lavoro è stato svolto in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma (Dipartimento di Scienze dell’Antichità, Biologia ambientale e Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin”) e con l’Istituto Centrale del Restauro. È in preparazione un’edizione scientifica delle ricerche, disponibile in autunno.