AGI – Lo ‘Sportello Amianto’ – da qualche giorno Associazione di Tutela Ambientale dopo il decreto emesso dal ministro Gilberto Pichetto Fratin -, continua a lavorare gratuitamente per il Comune di Roma ricevendo richieste di informazioni dai cittadini a cui, per coscienza, i volontari non possono dire di no. Questo, nonostante il Campidoglio non abbia mai esteso l’iniziativa – partita con protocolli sperimentali in tre Municipi – I, VIII e X -, che avrebbero dovuto portare cifre di rimborso mai versate, all’intero Comune.
“Lo ‘Sportello Amianto’ sta continuando a lavorare e le richieste continue dei cittadini arrivano anche perché, il Comune, non ha rimosso i numeri dal suo sito internet“, spiegano i volontari dell’associazione di Fabrizio Protti, Presidente dello Sportello Amianto Nazionale. Questi protocolli sperimentali, spiegano, sono stati fatti diventare “una prassi consolidata che ancora oggi grava” sullo ‘Sportello Amianto’.
Effettivamente con l’insediamento della giunta Gualtieri sarebbe apparsa, dopo pochi mesi, una pagina ‘Sportello Amianto Roma Capitale, in capo all’ufficio rifiuti del Comune con il nome e una PEC. Ma, dopo un paio di mesi, sarebbe sparita quella e sarebbero tornati gli indirizzi dello ‘Sportello Amianto’. Diverse volte e in almeno 11 mail, inviate da febbraio a oggi, di cui AGI è in possesso, è stato chiesto agli uffici comunali che “venisse formalizzato un accordo”.
Le interlocuzioni sono state tentate con “l’assessora Alfonsi” per chiedere che fosse riconosciuta, se non soldi, almeno una sede nel Municipio I. A questi tentativi è seguita una sola risposta.