AGI – Il Pil degli Stati Uniti corre più del previsto, smentendo così le previsioni di chi riteneva i dazi un freno alla seconda economia più grande del mondo. Nel II trimestre, è stata registrata una crescita del 3%, mentre gli analisti stimavano il +2,3%. L’andamento è stato trainato da un’inversione di tendenza della bilancia commerciale e da un rinnovato interesse dei consumatori. Nel I trimestre, si era registrato un calo dello 0,5% dovuto in gran parte al forte calo delle importazioni e proprio alla debolezza dei consumi dovuta alle preoccupazioni sui dazi.
Secondo gli analisti, nel primo trimestre, l’aumento delle importazioni aveva pesato sulla crescita economica, ma questa tendenza si è invertita nel secondo trimestre, quando le imprese hanno attinto dalle scorte esistenti invece di importare, stimolando così il Pil. Inoltre, la spesa dei consumatori (che rappresenta circa il 70% dell’economia statunitense) è aumentata dell’1,4% sempre nel secondo trimestre, superando lo 0,5% del periodo precedente.
E mentre da aprile a giugno le esportazioni sono diminuite dell’1,8%, le importazioni sono calate del 30,3%, invertendo l’aumento del 37,9% registrato nel primo trimestre. Il dato sul Pil ha mostrato comunque una forza in tutti i settori chiave dell’economia, oltre a segnali di un rallentamento dell’inflazione, sebbene non ancora debellata.
L’indice dei prezzi delle spese per consumi personali, il principale indicatore dell’inflazione della Federal Reserve, ha registrato un aumento del 2,1% nel trimestre, appena al di sopra dell’obiettivo del 2% della banca centrale. La inflazione core PCE, che la Fed considera un indicatore più attendibile delle tendenze a lungo termine in quanto esclude i prezzi volatili dei prodotti alimentari e dell’energia, è aumentata del 2,5%. I dati corrispondenti per il primo trimestre erano rispettivamente del 3,7% e del 3,5%. Stasera è previsto l’annuncio della Fed sui tassi: dovrebbe mantenere invariato i tassi nella forchetta 4,25%-4,5%. Trump intanto ha rinnovato il suo appello ad abbassare i tassi di interesse: “Non c’è inflazione! Lasciate che la gente compri e rifinanzi le proprie case!”
Dazi contro l’India: l’annuncio di Trump
Gli Stati Uniti imporranno dazi del 25% sulle esportazioni indiane, ha dichiarato il presidente americano Donald Trump. “A partire dal 1 agosto verrà imposta una tariffa del 25 percento”, ha scritto Trump su Truth, aggiungendo che con New Delhi il Paese ha “un enorme deficit commerciale”.
“Ricordate, sebbene l’India sia nostra amica, nel corso degli anni abbiamo fatto relativamente pochi affari con loro perché i loro dazi sono troppo alti, tra i più alti al mondo, e hanno le barriere commerciali non monetarie più rigide e odiose di qualsiasi altro Paese”, ha scritto il capo della Casa Bianca. Trump intende colpire l’India anche per i suoi rapporti commerciali con Mosca.
“Ha sempre acquistato la stragrande maggioranza del suo equipaggiamento militare dalla Russia e sono il maggiore acquirente di energia della Russia, insieme alla Cina, in un momento in cui tutti vorrebbero che la Russia fermasse le uccisioni in Ucraina”, ha denunciato Trump. “Non va bene! L’India pagherà quindi un dazio del 25%, più una penalità per quanto sopra, a partire dal primo agosto. Maga!”, ha poi aggiunto.