AGI – Il capo della Difesa statunitense, Pete Hegseth, ha dichiarato che gli attacchi ordinati dal presidente Donald Trump durante la notte hanno “devastato” il programma nucleare iraniano e ha esortato i leader iraniani a cercare la pace per evitare ulteriori attacchi. “Abbiamo devastato il programma nucleare iraniano”, ha dichiarato il segretario alla Difesa in una conferenza stampa al Pentagono, aggiungendo che l’operazione “non ha preso di mira le truppe iraniane o il popolo iraniano”.
Trump “cerca la pace e l’Iran dovrebbe seguire questa strada”, ha affermato Hegseth, spiegando che l’attacco ai siti nucleari non aveva l’obiettivo di rovesciare il regime iraniano, ma di “neutralizzare la minaccia nucleare”.
“È stato un successo schiacciante – ha dichiarato Hegseth – abbiamo condotto un’operazione precisa, senza prendere di mira civili o soldati iraniani”.
“Tentare di attaccare le forze americane sarebbe una pessima idea per l’Iran e per i suoi proxy”, ha aggiunto Hegseth, non escludendo la possibilità che gli Stati Uniti si trovino di fronte a un conflitto prolungato. “Il presidente (Donald Trump, ndr) – ha detto Hegseth – potrebbe non volere un conflitto senza fine. Gli iraniani potrebbero non essere d’accordo, noi pronti a uno scontro prolungato”.
Trump ha agito in linea con War Powers Act
Il presidente Donald Trump ha informato i leader del Congresso dell’attacco all’Iran, dopo che gli aerei erano “decollati in sicurezza”. Ha detto il capo del Pentagono, Pete Hegseth, rispondendo alle domande dei giornalisti. Questo, ha aggiunto, “è in linea con il War Powers Act”. Il riferimento è alla legge approvata dal Congresso nel 1973 con l’obiettivo di limitare i poteri del presidente nell’inviare le forze armate statunitensi in conflitto senza l’approvazione del Congresso
Offerta possibilità di tornare al tavolo
Il capo del Pentagono ha lasciato aperta la possibilità di una ripresa dei negoziati con l’Iran, dopo l’attacco Usa ai siti nucleari. “Posso solo confermare – ha detto Pete Hegseth, rispondendo alle domande dei giornalisti – che messaggi pubblici e privati vengono consegnati direttamente agli iraniani attraverso molti canali. Diamo loro tutte le opportunità per sedersi a un tavolo”. “Loro – ha aggiunto – sanno con esattezza qual è la posizione americana e quali passi devono intraprendere per arrivare alla pace”.
Generale Caine: lanciati più di 2 mila Tomahawk
Un sottomarino Usa ha lanciato più di duemila missili Tomahawk contro le infrastrutture iraniane che erano il bersaglio dell’attacco. Lo ha sottolineato il capo di Stato maggiore congiunto delle forze armate, il generale Dan Caine, spiegando che all’attacco ai siti nucleari iraniani hanno partecipato più di 125 aerei dell’aviazione militare americana, inclusi i bombardieri B2, gli Stealth, numerosi caccia di quarta e quinta generazione, decine di aerei di rifornimento e un sommergibile.