AGI – In Gran Bretagna il peggior censimento della storia ha spinto la Butterfly Conservation a dichiarare un'”emergenza farfalle” nazionale e a chiedere al governo di vietare del tutto i pesticidi neonicotinoidi che uccidono gli insetti. Lo riferisce la stampa britannica rilanciando lo studio. Un terzo delle specie di farfalle ha raggiunto il livello più basso mai osservato e le cifre sono in calo per l’81% delle specie censite, rispetto al censimento dell’estate 2023. Una situazione “profondamente preoccupante”, sottolinea l’associazione. In 14 anni di registrazioni, si tratta del conteggio più basso di farfalle avvistate nel periodo estivo, una media di solo sette farfalle ogni 15 minuti. In totale, piu’ di 85.000 scienziati-cittadini hanno registrato 935.000 farfalle e falene diurne in tre settimane dal 12 luglio, in calo di quasi 600.000, equivalenti a più di un terzo del totale rispetto al 2023. In 9.000 conteggi, i partecipanti non sono riusciti a vedere una singola farfalla o falena, il numero più alto di conteggi zero nella storia del programma di scienza dei cittadini.
È stato l’anno peggiore mai registrato per specie un tempo onnipresenti, tra cui la comune farfalla blu, la piccola tartaruga, la piccola farfalla bianca (-19%) e la farfalla bianca venata di verde (-65%). L’unica farfalla ad aver fatto significativamente meglio del 2023 è stata la ringlet, i cui bruchi si nutrono di erba e traggono vantaggio dagli anni più umidi. I suoi numeri sono aumentati dell’85% rispetto all’estate scorsa, ma in 14 anni la sua abbondanza è crollata del 47%. “Le farfalle sono una specie indicatrice chiave; quando sono in difficoltà, sappiamo che anche l’ambiente più ampio è in difficoltà. La natura sta lanciando l’allarme. Dobbiamo agire ora se vogliamo invertire la tendenza a questi rapidi declini e proteggere le specie per le generazioni future”, ha dichiarato Richard Fox, responsabile scientifico di Butterfly Conservation.
Le farfalle sono insetti sempre più minacciati, nonostante siano essenziali per il mantenimento della biodiversita’. “Hanno un ruolo molto importante nella catena alimentare. I loro bruchi sono una fonte di cibo per molte specie e sono importanti impollinatori”, spiega Dan Hoare, uno dei responsabili di Butterfly Conservation. Per gli esperti il calo di farfalle e altri insetti volanti sembra essere più che la conseguenza di semplici fluttuazioni stagionali legate al maltempo. Le ragioni di questo calo sono molteplici: un’estate particolarmente umida, ma anche più in generale l’artificializzazione dei terreni, le pratiche agricole, e in particolare l’uso di pesticidi, nonché il riscaldamento globale. Per questo motivo, Butterfly Conservation chiede quindi al governo di dichiarare un'”emergenza naturale” e di vietare i pesticidi neonicotinoidi che uccidono gli insetti, senza eccezioni. La Gran Bretagna e l’Ue hanno vietato i neonicotinoidi nel 2018, ma il governo di Londra ha autorizzato un’esenzione per i pesticidi da utilizzare sulla barbabietola da zucchero ogni anno dal 2021.
Prima delle elezioni, il partito laburista aveva promesso di vietare tutti i neonicotinoidi. Butterfly Conservation chiede alle persone di firmare la sua lettera aperta indirizzata al segretario per l’ambiente, Steve Reed. “Quando vengono utilizzate nei terreni agricoli, queste sostanze chimiche si fanno strada nelle piante selvatiche che crescono ai margini dei campi, con il risultato che farfalle e falene adulte bevono nettare contaminato e bruchi si nutrono di piante contaminate. Molti paesi europei hanno già vietato queste sostanze chimiche, è tempo che il Regno Unito segua l’esempio e metta al primo posto il mondo naturale. Se non agiamo ora per affrontare i fattori a lungo termine del declino delle farfalle, dovremo affrontare eventi di estinzione mai visti prima nella nostra vita”, ha sottolineato Fox. Un portavoce del dipartimento per l’Ambiente, l’Alimentazione e gli Affari rurali ha risposto che “la natura è alla base di tutto e dobbiamo proteggere le nostre farfalle e gli altri impollinatori. Ecco perché ci impegniamo a rispettare la natura e cambieremo le politiche esistenti, tra cui il divieto di utilizzo di quei pesticidi neonicotinoidi che minacciano gli impollinatori vitali”.