AGI – Cambio al vertice di Unifil: lo spagnolo Aroldo Lazaro Saez ha passato il comando al generale Diodato Abagnara. E in un momento particolare: per dodici giorni i cieli del Libano sono stati solcati da missili iraniani e jet israeliani, in una guerra che a fatica è stata frenata oggi con una fragile dichiarazione di cessate il fuoco, in un rincorrersi di proclami e violazioni.
E mentre all’alba i missili dalla Repubblica islamica sparati contro Israele facevano risuonare gli allarmi anche nella base Unifil di Shama dove si trovano i soldati italiani, nel distretto di Nabatieh un drone dell’Idf ha colpito un auto e ucciso tre persone. Conflitti che si intersecano in una regione scossa da forti tensioni e violenze ma che aspira a pace e stabilità.
Proprio sulla necessità di lavorare per garantire questi obiettivi ha messo l’accento lo stesso generale italiano, consapevole che “Unifil non sia mai stata destinata a percorrere una strada facile” ma altrettanto convinto che “la pace non sia un’idea astratta” e che “la speranza di stabilità e di un futuro migliore possa e debba prevalere”. Per fare questo, “la sicurezza non può essere considerata con un orizzonte limitato”, ha affermato Abagnara, parlando sul palco dalla base di Naqoura.
“Non possiamo guardare solo al presente e all’interno dei confini del Libano. Dobbiamo guardare oltre, costruire ponti, espandere la nostra visione strategica a livello regionale. L’instabilità in un’area specifica non può essere isolata dal contesto globale. La sicurezza del Libano è interconnessa con le dinamiche regionali, con l’equilibrio di potere nel Mediterraneo orientale e con gli interessi strategici delle potenze globali”, ha sostenuto il nuovo comandante Unifil.
Dunque, “dobbiamo continuare a rafforzarci promuovendo il coordinamento internazionale e trasformando il dialogo in azioni concrete”, ha aggiunto, esortando a “lavorare attivamente per costruire la stabilita’ giorno per giorno”.
Le “sfide sono reali” e “il momento è cruciale” per Unifil, ha riconosciuto, mettendo l’accento sull’impegno profuso “in un processo di adattamento che guarda al futuro“. Parole pronunciate da chi conosce bene il teatro, le sue dinamiche e le sue forze in campo: già comandante del settore Ovest di Unifil dal 2018 al 2019, Abagnara più recentemente è stato a capo del Comitato Tecnico Militare per il Libano, coordinando il sostegno multinazionale alle Forze armate libanesi (Laf).
Ora è chiamato a guidare la missione Onu nel sud del Libano, alla quale partecipano circa 10mila soldati da 47 Paesi, compresi quasi 1.100 tra uomini e donne italiani. Ad assistere alla cerimonia del passaggio di consegne c’erano alti rappresentanti del nuovo governo libanese, tra cui il ministro della Difesa, Michel Menassa, così come leader religiosi e sindaci locali, insieme al capo di Stato maggiore, il generale Luciano Portolano, che a sua volta è stato comandante Unifil dal 2014 al 2016.