AGI – In Libano, nel mezzo di una grave crisi economica e sociale, il programma italiano “Work in Progress” (WIP) mira a sostenere i giovani imprenditori locali come motore della ripresa. L’iniziativa è stata discussa durante la tavola rotonda del Meeting di Rimini dal titolo “Il programma Work in Progress: sostenere i giovani imprenditori libanesi per creare speranza, sostenibilità sociale e pace”. L’iniziativa, promossa dall’associazione Pro Terra Santa in collaborazione con un gruppo di manager e professionisti italiani, offre formazione e finanziamenti ai giovani libanesi per creare nuove imprese, nel tentativo di contrastare la crescente disoccupazione giovanile. Il Libano sta attraversando una crisi complessa, aggravata dal collasso finanziario, dalle conseguenze dell’esplosione del porto di Beirut nel 2020 e dalle persistenti tensioni geopolitiche. Questa situazione ha eroso la classe media e spinto molti giovani a considerare l’emigrazione.
Secondo Daniele Sacco, Direttore Risorse Umane del Gruppo Mondadori e coordinatore del programma Wip, la crisi ha messo in crisi anche le banche: “Chi ha un conto corrente non può più riavere indietro i propri soldi da un giorno all’altro”, ha spiegato, riferendosi a una situazione aggravata dall’inflazione eccezionale. Nonostante questa situazione, Sacco sottolinea il desiderio di molti giovani di “rimettersi in carreggiata” e di “non lasciare il proprio Paese”.
Il programma Wip, attivo a Beirut dall’autunno 2022, è rivolto a giovani dai 18 ai 35 anni. Il processo di selezione prevede la valutazione delle idee imprenditoriali, seguita da un programma di formazione condotto da coach locali. I progetti più validi vengono presentati durante un “pitch day” a un comitato che decide l’assegnazione dei finanziamenti. Stefano Zoya, imprenditore digitale e membro del comitato direttivo, spiega che il supporto finanziario viene fornito sotto forma di sovvenzioni a fondo perduto e prestiti. La scelta di includere i prestiti, spiega, mira a responsabilizzare gli imprenditori nella gestione delle proprie risorse finanziarie. Ad oggi, il programma ha supportato l’avvio di una trentina di aziende. Le startup finanziate operano in un’ampia varietà di settori. Tra i progetti supportati figurano un’iniziativa agricola che ha migliorato le rese delle colture grazie a un nuovo sistema di irrigazione, un’azienda di cosmetici biologici e un’azienda locale di trasformazione agricola fondata da una laureata tornata al suo villaggio natale.
Oltre al sostegno finanziario, il programma mira a infondere fiducia nei partecipanti. “Credendo in me, mi avete costretto a credere in me stesso”, spiega Joël, uno degli imprenditori supportati. L’iniziativa ha beneficiato del supporto istituzionale, in particolare dell’Ambasciata d’Italia a Beirut. L’Ambasciatore italiano, Fabrizio Marcelli, ha fornito risorse e contatti per favorire lo sviluppo del progetto. Un altro obiettivo del WIP è quello di creare una rete di imprenditori per promuovere la collaborazione e il sostegno reciproco. Secondo gli organizzatori, iniziative come questa possono contribuire a gettare le basi per la stabilità e la pace, promuovendo la cooperazione tra persone di diversa estrazione. “Unendo le persone, stiamo costruendo la pace per il Libano di oggi e di domani”, ha sottolineato Sacco.