AGI – Il Marocco si sta affermando come polo strategico per le imprese italiane, coniugando stabilità politica, infrastrutture moderne e apertura economica. Nell’ambito del Piano Mattei per l’Africa, Roma considera il regno marocchino un partner chiave nella costruzione di una crescita condivisa basata su produzione, tecnologia e sostenibilità. La rapida trasformazione del Paese, evidente attraverso i suoi importanti progetti infrastrutturali, le zone franche industriali e i progetti logistici, sta attraendo un numero crescente di investitori italiani. Tra i settori prioritari individuati figurano il settore automobilistico, le energie rinnovabili, l’agroalimentare, la gestione delle risorse idriche, le infrastrutture, il settore farmaceutico e la formazione professionale. Questi settori sono in linea con le competenze italiane riconosciute a livello internazionale.
L’Italia sta rafforzando la propria presenza attraverso i suoi tre principali istituti finanziari: Cassa Depositi e Prestiti, Sace e Simest. La loro presenza in Marocco simboleggia la priorità data a questo mercato. L’apertura del primo ufficio operativo di Cassa Depositi e Prestiti a Casablanca segna una pietra miliare significativa. Secondo l’ambasciatore italiano a Rabat, Pasquale Salzano, questa presenza “riflette l’importanza strategica che l’Italia attribuisce al Marocco nel quadro della sua politica mediterranea”. Salzano descrive il Marocco come un Paese “multicentrico e dinamico”, come l’Italia: Rabat, la capitale amministrativa, si distingue per la sua efficienza; Casablanca, la capitale economica, concentra il cuore finanziario e logistico del Paese; Tangeri, con il suo porto Tangier Med, è uno dei maggiori hub del bacino del Mediterraneo. La regione ospita un polo automobilistico di livello mondiale, sostenuto da investimenti superiori al miliardo di euro, in particolare da Stellantis.
Secondo l’ambasciatore, la stabilità politica e istituzionale costituisce “la principale attrattiva per gli investitori stranieri”, seguita dalla vicinanza geografica all’Europa, che contribuisce a garantire la sicurezza delle catene di approvvigionamento. Salzano sottolinea anche l’alto livello delle infrastrutture del Marocco: autostrade moderne, porti efficienti, zone logistiche integrate e la prima linea ferroviaria ad alta velocità dell’Africa, che collega Tangeri a Casablanca a 320 km/h. L’altro punto di forza del Paese risiede nel suo favorevole contesto economico. A Casablanca, la Città della Finanza, un vero e proprio hub regionale, le aziende straniere beneficiano di un quadro fiscale privilegiato – esenzioni nei primi anni di attività e aliquote ridotte fino a vent’anni – che rende il Marocco una base ideale per l’espansione nell’Africa occidentale.
L’interesse italiano si estende anche all’energia verde e all’idrogeno, settori in cui Rabat aspira a un ruolo di leadership continentale. Il Marocco produce già oltre il 40% della sua elettricità da fonti rinnovabili e punta a raggiungere il 52% entro il 2030. Per Roma, questi obiettivi aprono la strada a partnership tecnologiche nella transizione energetica, nella gestione delle risorse idriche e nello sviluppo delle risorse agricole. Il Piano Mattei colloca questa cooperazione in una logica di co-sviluppo: non più aiuti dall’alto, ma collaborazione equa tra i partner. L’Italia desidera quindi sostenere le strategie di industrializzazione marocchina, creando al contempo opportunità per le sue imprese in un mercato competitivo ma stabile. Salzano conclude che “il Marocco è oggi un Paese in piena attività, con cantieri aperti giorno e notte. Unisce modernità, ambizione e stabilità. L’Italia deve essere presente con le sue imprese, le sue tecnologie e il suo know-how”.