martedì, Agosto 26, 2025
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In Puglia il ‘caso Decaro’ agita il Pd, pontieri al lavoro per l’intesa

AGI – Il viaggio di Igor Taruffi a Bari, come luogotenente della segretaria Elly Schlein, ha portato una certezza in mezzo a tante incognite: Antonio Decaro è il candidato presidente della Regione indicato da tutto il Partito democratico. L’ex sindaco di Bari questo voleva e questo ha ottenuto. Rimane però da convincere Michele Emiliano, ‘padre politico’ di Decaro che l’aspirante governatore vorrebbe fuori dalle liste elettorali. Perché? A scandagliare fonti parlamentari del Pd molto dipende da quanto accaduto un anno e mezzo fa, in occasione della campagna elettorale per le europee, a marzo 2024.

Su un palco a Bari assieme all’allora candidato al Parlamento europeo il presidente della Puglia raccontò a modo suo l’esordio di Decaro come assessore: “L’antimafia di Antonio Decaro comincia così: bussa alla porta, entra bianco come un cencio e mi dice che qualcuno gli aveva messo una pistola dietro la schiena a piazza San Pietro…Stava facendo i sopralluoghi per la ztl di Bari vecchia. Io lo presi, in due andammo alla casa del boss di quel quartiere, e io gli dissi: questo ingegnere è assessore mio e se ha bisogno di assistenza te lo affido”.

Una ‘gaffe’ che Decaro non avrebbe mai del tutto digerito. A questo dato ‘personale’ tuttavia si aggiungerebbe, secondo alcuni nel Pd, l’ambizione di Decaro di poter contendere a Schlein la leadership del partito al prossimo congresso. A Decaro, in particolare, guarda quel pezzo dell’ala riformista che mal digerisce il ruolo di opposizione interna svolto fino ad oggi da Stefano Bonaccini, considerato troppo accondiscendente nei confronti della linea Schlein.

 

Di sicuro, alla base del ‘niet’ c’è la ferma volontà dell’eurodeputato di uscire dal cono d’ombra politico di Emiliano. I due hanno duellato di recente sul tema della paternità politica che il governatore uscente rivendica nei confronti di quello che è stato suo assessore durante il primo mandato. Ecco, Decaro vorrebbe togliersi di dosso il ‘peso’ politico di quella eredità. Per farlo ha posto una condizione pesante per il Pd: rinunciare a schierare Emiliano in lista. Condizione pesante perché la capacità di mobilitare l’elettorato in Puglia di Emiliano è difficilmente eguagliabile, spiega una fonte dem.

“A Michele Emiliano e a Nichi Vendola mi legano stima e affetto sinceri, oltre che una storia comune di cui sono orgoglioso e che non rinnego”, scriveva Decaro in un post sui social appena due giorni fa, “ma io voglio essere un presidente libero, capace di assumermi fino in fondo la responsabilità delle scelte. Non voglio essere ostaggio delle decisioni di chi mi ha preceduto. La Puglia non ha bisogno di un presidente a metà”. Parole che hanno innescato la ferma reazione di Alleanza Verdi e Sinistra, pronta a candidare in lista Nichi Vendola.

 

Le nostre liste le decidiamo noi, non possono deciderle altri“. Michele Emiliano, dal canto suo, ha già fatto sapere di non essere disposto ad accettare veti. Il lavoro della diplomazia interna Pd, dunque, è in pieno corso. Stando a quanto si apprende, si lavora per cercare un compromesso che sia onorevole per Emiliano. Una delle ipotesi è che il presidente uscente possa rimanere ‘in panchina’ per un anno o poco più – magari con un ruolo di spicco nel partito nazionale – per rientrare con le elezioni politiche del 2027 che lo vedrebbero candidato in Parlamento. Più remota la possibilità di un piano ‘B’ alternativo alla candidatura di Decaro.

I nomi che si fanno sono quelli della presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, del vice di Emiliano e assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese e dell’ex assessore Alessandro Delli Noci. Possibilità remota, ma ancora sul tavolo visto che lo stesso Decaro ha avvertito: “Il lavoro in Europa che sto facendo è importante, prestigioso e impegnativo. Se non ci saranno le condizioni per tornare in Puglia, continuerò a lavorare lì, per la mia terra, sostenendo lealmente il candidato progressista alla guida della Regione”.

 

E domani la segreteria regionale del pd si riunirà, come annuncia il segretario Domenico de Santis, “con l’obiettivo di tenere un confronto per tutelare l’unità del centrosinistra nel percorso verso le elezioni regionali. A noi – sottolinea – sta la responsabilità, all’interno dei nostri organismi di lavorare per una composizione di un quadro unitario. Lo dobbiamo alla storia di questi 20 anni e a chi li ha resi possibili, lo dobbiamo agli eredi di questa storia. Continueremo questo percorso con la stessa voglia di futuro e la stessa passione politica che hanno cambiato questa terra. Negli scorsi mesi – ricorda De Santis – abbiamo lavorato alla stesura del nostro manifesto programmatico, più di 20mila pugliesi coinvolti in oltre 150 incontri pubblici, una elaborazione collettiva sul futuro della Puglia che non trova spazio nel dibattito pubblico, vogliamo partire da qui. Dai Pugliesi”. 

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