AGI – Cadono le prime teste in Serie A. Dopo l’esonero di Tudor dalla panchina della Juventus, all’indomani dell’ottavo turno di campionato, e l’ingaggio di Luciano Spalletti col breve interregno di Massimo Brambilla per la gara contro l’Udinese, oggi sono il Genoa e Patrick Vieira ad annunciare l’addio.
Se al tecnico croato sono risultati fatali le tre sconfitte di fila fra campionato e Champions (Como, Real Madrid e Lazio) ma soprattutto un digiuno di vittorie bianconere che durava da un mese e mezzo, con la squadra precipitata al settimo posto con Atalanta e Udinese a quota 12, a spingere il Genoa al cambio tecnico sono stati il ko interno con la Cremonese alla nona giornata e appena 3 punti in classifica figli di altrettanti pareggi: dunque, sulla panca ligure, sponda rossoblù, via Vieira e guida ad interim al duo Murgita-Criscito.
Vieira era stato ingaggiato dal Genoa quasi un anno fa, chiamato il 20 novembre a sostituire Alberto Gilardino con la squadra quart’ultima con 10 punti dopo 12 partite. Il tecnico francese, in Italia da calciatore con Milan, Juve e Inter ma alla prima esperienza in panchina in Serie A, ha poi portato i rossoblù al 13esimo posto finale. Accostato anche all’Inter per il dopo-Inzaghi, lo scorso 8 giugno aveva addirittura firmato il rinnovo fino al 2027.
I precedenti: quanti cambi in panchina?
Nella scorsa stagione furono in tutto 9 i cambi in panchina in Serie A, il primo dei quali dopo appena 4 giornate con la Roma che decise di esonerare Daniele De Rossi ingaggiando Ivan Juric.
Non solo allenatori: cadono anche i dirigenti
Ma la curiosa novità della Serie A di quest’anno è che non cadono in disgrazia solo gli allenatori. Anche i dirigenti pagano a loro spese i brutti risultati delle squadre. La sconfitta con la Cremonese del Genoa ha già segnato l’addio del direttore sportivo Marco Ottolini, per alcuni destinato ad approdare alla Juventus, dove aveva lavorato nel 2018 come osservatore.
Fiorentina: addio al ds Daniele Pradè
E i magri risultati di classifica sono costati il posto anche al diesse della Fiorentina, Daniele Pradè. È la stessa società viola in tarda mattinata a comunicare in una nota, “di comune accordo, di aver interrotto in data odierna il rapporto professionale con il direttore sportivo. La società, a partire dal presidente Rocco Commisso e sua moglie Catherine con il direttore generale Alessandro Ferrari, ringraziano sentitamente il Direttore per gli anni trascorsi insieme con passione e professionalità”. “A Daniele – le parole di Commisso e sua moglie Catherine – auguriamo, con grande stima e affetto, tutto il meglio per il suo futuro”.
Clima infuocato a Firenze: Pioli a rischio
Inutile dire che il clima a Firenze è a dir poco infuocato e che Stefano Pioli, fortemente voluto da Pradè, si gioca tutto nel match contro il Lecce. Alcuni striscioni sono stati affissi la notte scorsa in vari punti della città, tutti firmati Curva Fiesole, che segnalano il malumore della tifoseria organizzata viola per il momento difficile della squadra, penultima in classifica. “Società, giocatori e allenatore: la pazienza è finita, il tempo sta per scadere”, “Questa città non può più tollerare. Squadra e società vi dovete svegliare”, “Squadra, allenatore e società, siete la vergogna di questa città”, le scritte apparse sugli striscioni, oltre a un altro esposto fuori dallo stadio Franchi che recita: “Andate tutti a ca… da Rocco all’ultimo. Comune compreso”.



